nel messaggio dell'ultimo Ridvan abbiamo richiamato l'attenzione del mondo Bahá'í sull'urgenza vitale di una massiccia espansione della comunità Bahá'í negli anni immediatamente prossimi. La crescente ricettività dei popoli del mondo per il Messaggio di Bahá'u'lláh rafforza la nostra convinzione che l'entrata in truppe sarà ben presto un modello consolidato per la crescita della Fede nazione per nazione.
Per assistere le Assemblee Spirituali Nazionali e gli amici a comprendere, accogliere, iniziare e sostenere questo processo, accludiamo una compilazione intitolata "Promuovere l'entrata in truppe" ed una relazione preparata dal Dipartimento delle Ricerche. Chiunque studi questi passi illuminanti comprenderà che l'entrata in truppe non è soltanto uno stadio nel progresso della Causa destinato ad accadere a suo tempo, secondo la ricettività della popolazione nel suo insieme - ma è un fenomeno che le comunità Bahá'í possono preparare e ottenere con le loro attività. È anche un processo che, una volta iniziato, può essere sostenuto. L'entrata in truppe, attraverso una saggia distribuzione delle risorse e una costante attuazione di piani simultanei d'espansione, approfondimento e consolidamento, dovrebbe portare ad un rapido incremento del numero dei credenti attivi, a comunità locali ben radicate e all'evoluzione continua delle istituzioni Bahá'í locali e nazionali.
Il mondo Bahá'í ha bisogno di favorire sia una chiara, unica visione per l'espansione della Causa e di tutte le sue istituzioni, sia un'ampia gamma di attività adatte alle differenti condizioni delle popolazioni e dei singoli bahá'í. Esortiamo perciò gli amici ed in particolar modo le Assemblee, a studiare questa compilazione, comprendere la coerenza delle sue affermazioni, mettere in pratica i suoi consigli per rinnovare l'impulso all'espansione della Fede e al consolidamento delle istituzioni della Causa di Dio.
Soprattutto in ogni aspetto dell'insegnamento del Messaggio, gli amici dovrebbero confidare nel potere rigeneratore della Parola di Dio, cercare forza dalle schiere dell'assistenza Divina e pregustare i doni che discenderanno continuamente su di loro. Costruire un nuovo mondo non sarà facile. La strada è sassosa ed irta di difficoltà, ma il viaggio è infinitamente gratificante.
Preghiamo con ardore alla Sacra Soglia affinché gli amici in tutto il mondo, con il cuore traboccante d'amore per Bahá'u'lláh, si levino ad insegnare il Suo Messaggio alle moltitudini assetate e siano accolti nella Sua causa tutti coloro il cui spirito risponda al Richiamo Divino e siano mossi ad unire le loro sorti a quella dei costruttori del Regno di Dio su questa terra.
Confidiamo che, guidati e assistiti da Consiglieri e loro Ausiliari, sarete confermati nei vostri sforzi per indirizzare le energie degli amici verso questa importante impresa.
Con amorevoli saluti Bahá'íRelazione preparata dal Dipartimento delle Ricerche
della Casa Universale di GiustiziaLa visione di Shoghi Effendi dell'organico sviluppo della Fede dà forma alla nostra percezione delle gloriose, future possibilità nel campo dell'insegnamento. In una lettera del 1953 ai credenti americani in cui indica la necessità di inviare ovunque pionieri, il diletto Custode dice che "un costante afflusso di rinforzi"
presagirà e affretterà altresì l'avvento del giorno che, secondo le profezie di 'Abdu'l-Bahá, vedrà intere legioni di popoli di diverse nazioni e razze entrare nel mondo Bahá'í - un giorno che visto nella sua giusta prospettiva, sarà preludio di quell'ora lungamente attesa in cui la massiccia conversione di queste stesse nazioni e razze, diretto risultato di una catena di eventi grandiosi e probabilmente catastrofici... rivoluzionerà repentinamente le sorti della Fede, sconvolgerà l'equilibrio del mondo, moltiplicherà per mille le file, nonché il potere materiale e l'autorità spirituale della Fede di Bahá’u’lláh. 1
Nel Messaggio di Ridvan 1990, la Casa Universale di Giustizia ha collegato "casi sempre più numerosi di entrata in truppe" in diverse parti del mondo agli stadi di sviluppo descritti da Shoghi Effendi. Fissa anche la nostra posizione in questo storico processo e incita i credenti all'azione. Essa attesta:
Tutto ci incoraggia a credere che gli arruolamenti massivi aumenteranno coinvolgendo l'uno dopo l'altro interi villaggi, città, paesi. Quanto a noi, non dobbiamo aspettare passivamente la realizzazione finale della visione di Shoghi Effendi. Pochi come siamo, riposta tutta la fiducia nella divina provvidenza e guardando alle sfide che ci confrontano come ad un privilegio, procediamo verso la vittoria attenendoci ai piani. 2
Per assistere gli amici nella loro comprensione dei processi legati all'entrata in truppe e in risposta alla sfida della Casa Universale di Giustizia, alleghiamo una compilazione di estratti dalle lettere scritte da o a nome di Shoghi Effendi e dalla Casa Universale di Giustizia, e offriamo i commenti che seguono mirati a esplorare e dare enfasi ad alcuni temi tratti dalla compilazione. Nelle sezioni 1 e 2 di questo commento, descriviamo un certo numero di caratteristiche generali del processo di crescita e richiamiamo l'attenzione ai fattori che contribuiscono all'espansione della Fede, mentre, nella sezione 3, mettiamo a fuoco specifiche attività che possono essere intraprese per promuovere e sostenere il processo dell'entrata in truppe.
1. Alcune caratteristiche di crescitaPrima di considerare il tema dell'entrata in truppe, cominciamo coll'esaminare alcune caratteristiche generali legate ai processi per cui la Fede cresce.
1.1 Crescita organicaLa crescita della Fede procede in modo organico ed evolutivo. 3 I1 tasso di crescita non è, comunque, necessariamente uniforme, 4 anzi, essa va avanti "a grandi ondate, suscitate dall'alternanza di crisi e vittorie". 5 Shoghi Effendi ha anche detto che la diffusione della Fede in tutto il mondo sarà accompagnata da un'accelerazione dello stesso tasso di crescita. 6
Ora la Fede non cresce in tutto il mondo nello stesso modo. La Casa Universale di Giustizia ha osservato che in tanti paesi c'è “un'ardente ricettività" per la Fede 7 e che alcune parti della popolazione possono, inizialmente, tendere ad essere più ricettive di altre nei riguardi della Causa 8. In quelle zone dove la ricettività comincia a sbocciare, la Casa Universale di Giustizia consiglia i credenti d'avere fiducia che "sta arrivando il momento in cui il numero di loro conterranei che accetterà la Fede crescerà improvvisamente" 9.
Dando uno sguardo all'immediato futuro la Casa Universale di Giustizia afferma che il ritmo della crescita è destinato ad aumentare. Afferma che "la scena è pronta per una crescita universale, rapida e massiccia della Causa" 10, e pensa che tutte le comunità nazionali raccoglieranno i frutti dell'entrata in truppe" 11 .
1.2 Dinamica di crisi e vittoriaL'azione dinamica interdipendente del processo di crisi e vittoria caratterizza lo sviluppo della Fede 12. Shoghi Effendi afferma che la "documentazione della sua storia tumultuosa" dimostra
la suprema verità che, per ogni nuovo rigurgito di ostilità verso la Fede, - venisse dall'interno o dall'esterno - è stata provvidenzialmente sprigionata una corrispondente effusione di grazia a sorreggere i suoi difensori, a confondere i suoi avversari e a dare un nuovo impulso all'avanzata della Fede; che a sua volta questo impulso, con le sue manifestazioni, ha suscitato nuove ostilità in ambienti prima ignari delle sfide in essa contenute...13
La Casa Universale di Giustizia, inoltre, collega la continua emersione della Fede dall'oscurità e la maturazione del funzionamento delle istituzioni amministrative con la risposta della comunità alle recenti persecuzioni in Iran 14 e presagisce che "le presenti vittorie porteranno ad una intensa opposizione" 15 .
1.3 L'impatto del declino socialeShoghi Effendi richiama l'attenzione sull'influenza purificatrice della sofferenza e delle tribolazioni, legate al processo del declino sociale, sull'espansione della Fede 16. E, in una lettera scritta a suo nome, nota che "dopo le sofferenze dell'umanità... la gente entrerà nella Causa di Dio in truppe" 17.
La Casa Universale di Giustizia descrive pittoricamente l'impatto del processo di declino dell'umanità, collegandolo alla ricerca spirituale dell'uomo 18 e sottolinea l'incalzante responsabilità dei Bahá'í, sia di dedicare più tempo alle loro attività d'insegnamento 19, - "altrimenti l'occasione potrebbe andare perduta nei repentini cambiamenti d'umore di questo mondo frenetico" 20 - sia di creare il tipo di comunità che offre un caratteristico modello di vita che "riaccenderà la speranza fra i sempre più delusi membri della società" 21 .
1.4 L'emergere dall'oscuritàIl progresso della Fede è affrettato dalle opportunità offerte dal suo emergere dall'oscurità. La Casa Universale di Giustizia si riferisce a "l'emergere di un nuovo tipo di possibilità di crescita e consolidamento per la nostra comunità mondiale" 22 e sottolinea l'urgente sfida che fronteggia la comunità Bahá'í di scontrarsi con le necessità delle opportunità che si presenteranno mentre s'avvicina la Pace Minore. 23
2. I fattori che contribuiscono alla crescitaA titolo d'introduzione, è importante osservare che il diletto Custode, in una lettera del 18 febbraio 1932 scritta a suo nome, sottolinea il fatto che la semplice crescita del numero dei credenti non significa necessariamente il progresso della Causa. Egli afferma:
Non è sufficiente tenere conto del numero di anime che abbracciano la Causa per conoscere i progressi che fa. Le più importanti conseguenze delle vostre attività sono lo spirito diffuso nella vita della comunità, e la misura in cui gli insegnamenti che proclamiamo diventano parte della consapevolezza e del credo della gente che li ascolta. Perciò è solo quando lo spirito avrà permeato interamente il mondo che la gente entrerà in gran numero nella Fede. 24
Nello stesso modo, nel Messaggio di Ridvan 1989, la Casa Universale di Giustizia afferma:
Non basta proclamare il messaggio bahá'í, per quanto importante tale atto possa essere. E per quanto vitale questa cosa sia, non basta aumentare il numero delle dichiarazioni. Occorre che le anime siano trasformate, le comunità consolidate, nuovi modelli di vita conseguiti. La trasformazione è lo scopo essenziale della Causa di Bahá'u'lláh, ma il realizzarla nell'obbedienza al Patto dipende dalla volontà e dallo sforzo dell'individuo per conseguirla. 25
Dallo studio delle lettere di Shoghi Effendi e della Casa Universale di Giustizia, è possibile identificare vari fattori che contribuiscono in larga misura alla crescita della Fede. Questi fattori interagiscono e si rafforzano l'un l'altro e, quando operano insieme, danno la base per la creazione di un ambiente che produca crescita - una comunità Bahá'í i cui membri si dedicano a perfezionare la loro comprensione della natura dell'insegnamento e ad imparare come lavorare insieme in modi che accelereranno e sosterranno i processi dell'espansione e del consolidamento. Tra questi fattori interattivi vi sono i seguenti:
2.1 Impegno nella trasformazione spiritualeIl legame fondamentale fra la trasformazione individuale e la graduale maturazione del funzionamento della comunità Bahá'í e la crescita della Fede è tema familiare nelle lettere di Shoghi Effendi e della Casa Universale di Giustizia. Promuovere questa trasformazione nella vita di famiglia e personale, nel funzionamento delle comunità e delle Assemblee è responsabilità degli individui 26 e delle istituzioni bahá'í. 27 Come Shoghi Effendi spiega:
Quando il vero spirito di insegnamento - che richiede dedizione completa, consacrazione alla nobile missione e vivere la vita - sia realizzato non solo dagli individui ma anche dalle Assemblee, allora la Fede crescerà con straordinaria rapidità. 28
2.2 Amore e unitàAmore e unità fra i credenti 29 e amore degli amici per la Fede e le sue istituzioni 30 sono fondamentali per attirare gran numero di persone alla Causa. Il diletto Custode descrive l'unità e l'amore tra gli amici come "i sentimenti che devono animare la loro vita comunitaria'', 31 e scandisce la loro pratica implicazione in relazione alla pianificazione e al compimento del lavoro di insegnamento. In una lettera scritta a suo nome, guida i credenti come segue:
Facciano uno sforzo maggiore per perfezionare le loro relazioni puramente bahá'í, per essere più uniti, più spiritualmente educati, più abili nell'adempiere i loro compiti amministrativi, al fine di prepararsi ad insegnare e ad accettare un maggior numero di nuovi credenti. 32
La Casa Universale di Giustizia richiama l'attenzione su un altro aspetto importante di questo tema. Mette in guardia contro la polarizzazione di punti di vista riguardanti metodi e approcci d'insegnamento e offre ai credenti il seguente consiglio:
In questo, come in tutti gli aspetti del lavoro della Causa, la soluzione dipende dalla pazienza e tolleranza degli amici verso coloro i cui difetti li preoccupano e dallo sforzarsi - consultandosi con l'Assemblea - d'avvicinarsi maggiormente ad un giusto equilibrio, mantenendo il ritmo di lavoro e canalizzando l'entusiasmo dei credenti. 33
2.3 Partecipazione universaleLa partecipazione universale ed i costanti sforzi degli amici nell'insegnamento della Causa, nell'applicare i suoi principi, e nel favorire lo sviluppo delle sue istituzioni non sono soltanto "indispensabili allo sviluppo delle risorse umane necessarie al progresso della Causa" 34 ma aumentano anche il successo nell'insegnamento. 35
2.4 Equilibrio fra espansione e consolidamentoLa Casa Universale di Giustizia si riferisce all'espansione e al consolidamento come a "processi gemelli che devono andare insieme". 36 Afferma che sono "processi inseparabili", 37 e rappresentano "gli obbiettivi primari dell'insegnamento." 38 Mettendo in evidenza la relazione fra consolidamento e insegnamento la Casa di Giustizia in una sua lettera ha dichiarato:
Un appropriato consolidamento è essenziale per la salvaguardia della salute spirituale della comunità, per la protezione dei suoi interessi, per sostenere il suo buon nome e, in definitiva, per continuare il lavoro stesso d'espansione. 39
2.5 La Comunità bahá’í come modelloLa Comunità Bahá'í e l'Ordine Amministrativo devono continuare a svilupparsi ed essere presentati al mondo come un valido modello e un'alternativa di organizzazione sociale. Questo è un continuo processo. Shoghi Effendi, in una lettera scritta a suo nome, afferma che:
Finché la gente non vedrà nella Comunità Bahá'í in azione un reale modello di qualcosa migliore di ciò che già ha, non risponderà in gran numero alla Fede. 40
Allo stesso modo, la Casa Universale di Giustizia richiama l'attenzione sulle caratteristiche della Comunità Bahá'í e afferma che, come il contrasto fra la comunità e il mondo in genere aumenta, essa "alla fine attrarrà le masse disilluse e farà sì che entrino nel rifugio del Patto di Bahá'u'lláh''. 41 Inoltre, la Casa di Giustizia nota che vi è una crescente preoccupazione riguardo gli affari dell'umanità e l'incapacità del vecchio ordine di risolvere i critici problemi sociali. Siccome l'Ordine Amministrativo Bahá'í è designato ad essere il modello per la futura società, esiste un pressante bisogno di dimostrare "le potenzialità insite nel sistema amministrativo" e di fornire, perciò, "un segnale di speranza per coloro che speranza non hanno". 42
Data la stretta relazione fra gli elementi di crescita sopra descritti e la loro natura interattiva, è implicito che mentre ogni fattore contribuisce al processo di espansione, nessun singolo fattore, in se stesso, apparirebbe sufficiente a produrre e sostenere l'arruolamento su larga scala. Concentrarsi su uno di essi, escludendo gli altri, potrebbe distorcere il processo di insegnamento e ritardare la crescita a lunga scadenza e l'espansione della comunità bahá'í. Inoltre, Shoghi Effendi afferma che l'impegno nel lavoro d'insegnamento rafforza lo sviluppo dei reali fattori che contribuiscono alla crescita della Fede. In una lettera scritta a suo nome, dice:
L'azione ispirata dalla fiducia del trionfo finale della Fede è certamente essenziale per una graduale concretizzazione delle vostre speranze d'espansione e consolidamento del Movimento nel vostro paese. 43
Il Custode richiama anche l'attenzione sul pericolo che gli amici aspettino finché siano "qualificati pienamente per adempiere qualunque specifico compito", 44 e sottolinea la relazione tra lo sforzo dell'individuo e l'assistenza divina, osservando che:
...Dio ci assisterà se faremo la nostra parte di sacrifici sul sentiero del progresso della Sua Fede. Dobbiamo sentire la responsabilità sulle nostre spalle, levarci per portarla avanti e dopo attendere che la grazia divina scenda su di noi. 45
3. Promuovere l'entrata in truppeDallo studio della compilazione allegata, è chiaro che ci sono un certo numero di attività specifiche che contribuiscono direttamente al processo di entrata in truppe.
3.1 Rafforzamento delle Assemblee SpiritualiShoghi Effendi sottolinea l'importanza dell’“aiuto” dell'Ordine Amministrativo nel portare il Messaggio risanatore di Bahá'u'lláh "con vivacità" e "sistematicità" "all'attenzione delle masse". 46 Evidenzia la relazione tra lo sviluppo delle istituzioni e "l'accelerazione nel processo vitale di conversione individuale", affermando che questa è la ragione per cui "l'intera struttura dell'Ordine Amministrativo è stata primariamente e tanto laboriosamente eretta". 47 Allo stesso modo la Casa Universale di Giustizia lega direttamente il rafforzamento e lo sviluppo delle Assemblee Spirituali Locali con la capacità della Fede d'occuparsi dell'entrata in truppe. 48 La natura di questa relazione è spiegata dalla Casa Universale di Giustizia nel Messaggio di Ridvan del 1993. Si riferisce alla "reciprocità fra insegnamento e amministrazione" e nel fatto che "l'uno rafforza l'altra". 49
La Casa Universale di Giustizia indica che c'è un urgente bisogno che le istituzioni Bahá'í
migliorino le loro prestazioni, attenendosi più strettamente alle verità fondamentali della Fede, conformandosi più fedelmente allo spirito e alla forma dell'Amministrazione Bahá'í e affidandosi con maggiore convinzione ai benefici di una corretta consultazione, così che le comunità da esse guidate possano rispecchiare un modello di vita capace di offrire una speranza ai delusi membri della società. 50
A tal fine, la Casa Universale di Giustizia sottolinea l'importanza all’addestramento degli amici, includendo le zone d'insegnamento intensivo, 51 per accrescere la loro comprensione e incrementare la partecipazione al lavoro amministrativo della Causa. Essa nota che il “corretto funzionamento” delle Assemblee Spirituali
dipende largamente dagli sforzi che i loro membri compiranno per prendere confidenza con i loro doveri e per attenersi scrupolosamente ai principi, nel comportamento personale e nella conduzione delle loro responsabilità ufficiali.
Richiama l'attenzione all'importanza che i membri dell'Assemblea abbiano
risolutezza nel rimuovere qualunque traccia di estraniazione e qualsiasi tendenza settaria fra loro, la capacità di conquistarsi l'affetto e l'appoggio degli amici affidati alle loro cure e di coinvolgere nel lavoro della Causa quanti più individui possibile.
Ed afferma che il risultato di uno sforzo così dedito da parte dei membri delle istituzioni sfocerà in un “modello di vita” che non darà soltanto “credito alla Fede”, ma servirà ad attirare “i sempre più delusi membri della società”...52
3.2 Amministrazione efficiente e rapido consolidamento.
Mentre il modo di determinare e organizzare il lavoro di insegnamento è di competenza delle Assemblee Spirituali Nazionali, la Casa Universale di Giustizia sottolinea il bisogno di "una efficiente struttura per l'insegnamento" per assicurare che "i compiti siano svolti speditamente e nel rispetto dei principi amministrativi della nostra Fede". 53 Inoltre dice che il lavoro di consolidamento, che è "un essenziale ed inseparabile elemento dell'insegnamento", 54 dev'essere "pronto, profondo e continuo". 55 Un approccio così completo alla espansione della Causa non solo incrementa le risorse umane ed economiche della comunità bahá'í, 56 ma aiuta anche ad evitare problemi tipo "l'inoculare" nei credenti avversione per la Fede, risultato di una combinazione d'inadeguato insegnamento e trascurato consolidamento. 57
3.3 Strategia ed elasticità nei piani d'insegnamento
La Casa Universale di Giustizia esorta ciascuna Assemblea Spirituale Nazionale a "equilibrare le risorse e armonizzare gli sforzi" per assicurare che la Fede sia insegnata a "tutti i settori della società". 58 Consiglia le Assemblee d'essere strategiche e sistematiche, di adeguare i loro piani di insegnamento per raggiungere i bisogni di particolari gruppi sociali e culturali, 59 perché "differenti culture e tipi di persone richiedono differenti metodi d'approccio" 60 e dice che lo scopo di tutte le istituzioni Bahá'í e degli insegnamenti Bahá'í è “di procedere continuamente verso nuove aree e strati della società”. 61
La Casa di Giustizia richiama l'attenzione sull'importanza della elasticità e dell'equilibrio nella formulazione ed adempimento dei piani di insegnamento. I credenti sono incoraggiati ad essere aperti verso nuovi metodi, 62 ad usare varietà di approcci, 63 e "a non insistere ciecamente nel fare dappertutto le stesse cose". 64 La Casa Universale di Giustizia indica che la comunità Bahá'í
deve acquisire maggiore destrezza nel prendere un’ampia gamma di provvedimenti senza perdere la propria concentrazione sugli obbiettivi primari dell'insegnamento, ossia l'espansione e il consolidamento.
E a questo scopo, sottolinea il bisogno diunità nella diversità di azione, una condizione per la quale persone differenti si concentrano su differenti attività, pur consapevoli del salutare effetto del complesso sulla crescita e sullo sviluppo della Fede, perché non v'è persona che possa fare tutto e non tutti possono fare una stessa cosa. 65
L'importanza che i credenti adottino un approccio strategico ed elastico nel lavoro della Causa è legato, dalla Casa Universale di Giustizia, sia ad una crescente maturità della comunità bahá'í, sia alla sua espansione. 66
3.4 Avvicinare le persone di talentoLa Casa Universale di Giustizia, scrivendo alle Assemblee Spirituali Nazionali, ha detto che la Fede deve essere portata "ad ogni strato e ad ogni livello della società umana". Inoltre ha affermato che "coscientemente tutti devono essere fatti rientrare nei piani d'insegnamento della comunità bahá'í". 67
Data la necessità d'incrementare e sviluppare le risorse umane della Fede, la Casa Universale di Giustizia esorta i credenti a fare speciali sforzi per attrarre nella Fede persone di capacità. 68 Descrive l'arruolamento di persone capaci come "un aspetto indispensabile di insegnamento alle masse", ed avverte che fallire nel raggiungimento di questo fine risulterà una incapacità della Fede ad "affrontare adeguatamente le sfide che ci vengono lanciate". Riguardo all'appartenenza alla comunità Bahá'í e alle priorità per il lavoro di insegnamento, la Casa Universale di Giustizia dice:
nelle sue file deve ora entrare un numero sempre più grande di persone di talento, comprese persone di successo e di rilievo nei vari campi dello scibile umano. L'arruolamento di molte persone di questo tipo è un aspetto indispensabile dell'insegnamento alle masse, un aspetto che non può più essere trascurato e che dev'essere consapevolmente e deliberatamente inserito nel nostro lavoro di insegnamento, in modo tale da allargarne le basi e da accelerare il processo dell'entrata in gruppi. 69
3.5 Relazione della Fede con problemi umanitari e sociali contemporanei
Nel messaggio di Ridvan 1988, la Casa Universale di Giustizia ha elencato "la risoluta volontà" del singolo credente di correlare gli Insegnamenti della Fede ai "problemi attuali" come uno dei mezzi che contribuisce al "successo dell'insegnamento". 70 La Casa di Giustizia ha anche notato che "l'Ordine portato da Bahá'u'lláh è inteso a guidare il progresso e a risolvere i problemi della società", e che la comunità Bahá'í è "chiaramente all'avanguardia fra le forze costruttive operanti sul pianeta". Richiama l'attenzione sulla necessità di sviluppare e perfezionare il sistema amministrativo Bahá'í come mezzo per dimostrare l'efficacia di questo sistema ad amministrare le evidenti necessità dell'umanità e di offrirlo come una "valida alternativa" al difettoso, sgretolantesi vecchio ordine del mondo''. 71
3.6 Comportamento orientato verso le meteAgli individui, alle Assemblee Locali e Nazionali è stato chiesto di collaborare e persistere nei loro sforzi per raggiungere le mete dei piani d'insegnamento. La Casa Universale di Giustizia afferma:
Il lavoro d'insegnamento, sia quello organizzato dalle istituzioni della Fede che quello frutto d'iniziative individuali, deve essere attivamente portato avanti in modo che vi sia un crescente numero di credenti, guidando più paesi allo stadio dell'adesione in gruppi e, alla fine, alla conversione di massa. 72
L'urgenza di questa impresa è sottolineata dalla Casa Universale giustizia come segue:
Dobbiamo ottenere una massiccia espansione della comunità bahá'í, molto al di sopra di qualunque passata esperienza. Il compito di divulgare il Messaggio alla generalità degli esseri umani in villaggi, cittadine e città dev'essere rapidamente esteso. È una necessità cruciale...73
Inoltre la Casa Universale di Giustizia richiama l'attenzione sulla qualità delle imprese d'insegnamento, raccomandando che "lo sforzo dei Bahá'í deve essere d'insegnare non solo il più intensivamente possibile, ma anche il meglio possibile." 74
La responsabilità fondamentale dell'individuo per il compimento del lavoro d'insegnamento è sottolineata dalla Casa Universale di Giustizia. Dice:
Ogni credente - uomo, donna, giovane e fanciullo - è chiamato a questo campo di azione; perché è sull'iniziativa personale e sulla risoluta volontà dell'individuo di insegnare e servire che dipende il successo dell'intera comunità. 75
Ed afferma che:La chiave della conversione delle persone alla Fede è l'azione dell'individuo Bahá'í il quale trasmette la scintilla della Fede ai singoli ricercatori, risponde alle loro domande e ne approfondisce la comprensione degli insegnamenti. 76
4. ConclusioniGli estratti contenuti nella compilazione "Promuovere l'entrata in truppe" servono ad accentuare un certo numero di principi generali relativi alla natura della crescita ed alla sua accelerazione e all'attrazione di un gran numero di persone alla Fede Bahá'í. Inoltre, le citazioni suggeriscono attività specifiche che possono essere intraprese, dagli individui e dalle istituzioni, per incrementare il ritmo della crescita e sostenere l'espansione della Causa su larga scala.
È evidente che le forze dentro e fuori la Causa stanno modellando il destino dell'umanità. La Casa Universale di Giustizia richiama l'attenzione sull'operato di due grandi processi che lavorano nel mondo. Il primo processo è
il grande Piano di Dio, che si svolge tumultuosamente, opera attraverso l'umanità nel suo insieme, abbatte barriere all'unità mondiale e con le fiamme della sofferenza e dell'esperienza forgia l'umanità in un corpo unificato. Questo processo produrrà, nel tempo che Dio ha stabilito, la Pace Minore, l'unificazione politica del mondo. In quel momento, l'umanità potrà essere paragonata ad un corpo unificato ma esanime. Il secondo processo, l'impresa di vivificare questo corpo unificato - di creare la vera unità e spiritualità culminanti nella Più Grande Pace - è compito dei Bahá'í, i quali lottano coscienziosamente, seguendo le dettagliate istruzioni e la continua guida di Dio, per erigere la struttura del Regno di Dio sulla terra, al quale invitano i loro simili, conferendo loro in tal modo la vita eterna. 77
La sfida ai credenti è di dedicare a questo compito vitale tutte le loro energie, incitati dalla comprensione che "nessun altro può svolgerlo", 78 e sostenuti dal desiderio di compiere la speranza espressa dal diletto Custode nei primissimi giorni del suo ministerio:
Ed ora, mentre guardo al futuro, spero di vedere gli amici - in tutti i momenti, in ogni paese, di diverse gamme di pensiero e carattere, volontariamente e gioiosamente - riunirsi intorno ai loro centri di attività locali e particolarmente nazionali, e appoggiare felici i loro interessi con completa unanimità, comprensione perfetta, genuino entusiasmo e sostenuto vigore. Questa invero è l'unica gioia e desiderio della mia vita, poiché questa è la fonte da cui scaturiranno tutte le future benedizioni, la base su cui alla fine dovrà poggiare la sicurezza dell'Edificio Divino. Non possiamo sperare che adesso, finalmente, per la nostra amata Causa, stia sorgendo l'alba di un giorno più fulgido?". 79
REFERENZENote: I numeri in parentesi quadra che seguono ogni estrazione corrispondono ai numeri degli estratti nella compilazione allegata.
1 Lettera del 25 giugno 1953 scritta da Shoghi Effendi, pubblicata nel libro “ Citadel of Faith: Messages to America 1947-1957” (Wilmette: Bahá’í Pubblishing Trust, 1980), p. 117 ?18? ( Nella versione pubblicata in America la data è 18 luglio 1953). Citata in “Insegnamento delle masse” p. 22.
2 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo.?45?
3 Vedi estratto ?2?5 Lettera del 31 agosto 1987 scritta dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo ?39?
6 Lettera del 30 giugno 1952 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Nazionale ?17?
7 Messaggio di Naw Rúz (1979), dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo ?32?; vedi anche estratti ?34? e ?44?
8 Vedi estratto ?41?9 Lettera del 12 settembre 1991 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [46]
10 Messaggio di Ridvan 1987, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [38]
11 Vedi estratto [44]13 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi, ad una lettera del 12 agosto 1941 scritta a suo nome, cf. "Messages to America; Selected Letters and Cablegrams Addressed to the Bahá'ís of North America, 1932-1946" (Wilmette: Bahá'í Publishing Committee, 1947), p. 51 [6]
14 Vedi estratto [40]15 Messaggio del 27 dicembre 1985, dalla Casa Universale di Giustizia alla Conferenza dei Consiglieri Continentali [36]
16 Vedi estratti [4] e [13]17 Lettera del 5 ottobre 1953 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [19]
18 Vedi estratto [24]20 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
21 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
22 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
23 Vedi estratti [35], [44] e [47]24 Lettera del 18 febbraio 1932, scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [2]
25 Messaggio di Ridvan 1989, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [44]
26 Vedi estratti [16] e [40]28 Lettera del 19 Mirza 1954 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Locale [20]
29 Vedi estratto [8]31 Lettera del 19 Mirza 1944 scritta a nome di Shoghi Effendi ad una sessione di una Scuola Invernale Bahá’í [9]; vedi anche estratto [11]
32 Lettera del 25 Mirza 1949 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [14]
33 Lettera de 30 giugno 1993 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un credente [49]
34 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
35 Vedi estratto [40]36 Lettera del 13 luglio 1964 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance: Messages 1963-1968” ( Wilmette: Bahá’í Publishing Trust, 1976), pp. 31-33 [23]
37 Lettera del 2 febbraio 1966 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali impegnate nell’insegnamento alle masse [25]
38 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
39 Lettera del 17 aprile 1981 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali [35]
40 Lettera del 13 Mirza 1944 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [10]
41 Messaggio della Casa Universale di Giustizia alla Conferenza di Palermo, agosto 1968, cf. "Messages from the Universal House of Justice, 1968-1973" (Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1976), p. 12 [28]
42 Messaggio di Ridvan 1990 dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
43 Lettera dell’11 maggio 1934 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [5]
44 Lettera del 4 maggio 1942 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [7]
45 Lettera del 20 dicembre 1932 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [3]
46 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera del 29 Mirza 1945 scritta a suo nome ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [12]
47 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera del 12 agosto 1957 scritta a suo nome ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [22]
48 Vedi estratto [30]49 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
50 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’i del mondo [45]
51 Vedi estratto [32]52 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
53 Lettera del 2 febbraio 1966 scritta dalla Casa Universale di Giustizia alle Assemblee Spirituali Nazionali impegnate nell’insegnamento alle masse [25]
54 Lettera del 16 aprile 1981 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutti i Comitati Continentali Pionieri [34]
55 Messaggio di Naw-Rúz 1979, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [32]
56 Vedi estratto [36]58 Lettera del 13 luglio 1964 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance”, pp. 31-33 [23]
59 Vedi estratto [26]60 Lettera dell’11 agosto 1988 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un credente [41]
61 Lettera del 25 maggio 1975 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali [31]
62 Vedi estratto [29]64 Lettera del 13 novembre 1986 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [37]
65 Messaggio di Ridvan 1990, dalla casa Universale di Giustizia ai bahá’í del mondo [45]
66 Vedi estratto [37]67 Lettera del 31 ottobre 1967 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance”, pp. 124-5 [26]
68 Vedi estratto [48]69 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
70 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
71 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
72 Messaggio di Naw-Rúz 1979, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [32]
73 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
74 Lettera del 1 novembre 1988 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [42]
75 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
76 Lettera del 9 febbraio 1989 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [43]
77 Lettera dell’8 dicembre 1967 scritta dalla Casa Universale di Giustizia ad un credente, cf. “Wellspring of Guidance”, pp. 133-4 [27]
78 Ibid., p. 134 [27]79 Lettera del 24 settembre 1924 scritta da Shoghi Effendi ai Bahá'í dell'America, "Bahá'í Administration: Selected Messages 1922-1932" (Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1974), p. 67 [1]
PROMUOVERE L'ENTRATA IN TRUPPECompilazione di estratti da lettere scritte da o a nome
di Shoghi Effendi e della Casa Universale di Giustizia
Preparata dal Dipartimento delle Ricerche - ottobre 1993
Da lettere scritte da o a nome di Shoghi EffendiEd ora, mentre guardo al futuro, spero di vedere gli amici - in tutti i momenti, in ogni paese, di diverse gamme di pensiero e carattere, volontariamente e gioiosamente - riunirsi intorno ai loro centri di attività locali e particolarmente nazionali, e appoggiare felici i loro interessi con completa unanimità, comprensione perfetta, genuino entusiasmo e sostenuto vigore. Questa è invero l'unica gioia e desiderio della mia vita, poiché questa è la fonte da cui scaturiranno tutte le future benedizioni, la base su cui, alla fine, dovrà poggiare la sicurezza dell'Edificio Divino. Non possiamo sperare che adesso, finalmente, per la nostra amata Causa, stia sorgendo l'alba di un giorno più fulgido?
(24 settembre 1924, da Shoghi Effendi ai Bahá'í d'America, "Bahá'í Administration: Selected
Messages 1922-1932" (Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1974, p 67) [1]
Il lavoro che i membri della vostra famigliola fanno per propagandare la Causa ed infondere il suo spirito divino in coloro che incontrano è cosa che nessuno che conosca la vostra vita può negare... Col tempo vedrete come saranno abbondanti i frutti del vostro servizio. Non è sufficiente tener conto del numero di anime che abbracciano la Causa per conoscere i progressi che fa. Le più importanti conseguenze delle vostre attività sono lo spirito diffuso nella vita della comunità e la misura in cui gli insegnamenti che proclamiamo diventano parte della consapevolezza e del credo della gente che li ascolta. Perciò è solo quando lo spirito avrà permeato interamente il mondo che la gente entrerà in gran numero nella Fede. All'inizio della primavera solo i pochi semi - favoriti in modo eccezionale - germoglieranno, ma quando la stagione raggiunge la sua pienezza e l'atmosfera è permeata dal calore della vera primavera, allora cominciano ad apparire masse di fiori ed un intero pendio improvvisa- mente fiorisce. Siamo ancora nella fase in cui solo anime isolate si risvegliano, ma presto avremo la piena attività della stagione e la rinascita di interi gruppi e nazioni nella vita spirituale alitata da Bahá'u'lláh.
(18 febbraio 1932, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [2]
... egli confida che, con l'aiuto di Dio, avrete successo. Sicuramente rafforzerà i vostri sforzi e v'assisterà nel compimento del compito che avete dinanzi a voi. Tuttavia, Dio ci assisterà se faremo la nostra parte di sacrifici sul sentiero del progresso della Sua Fede. Dobbiamo sentire la responsabilità sulle nostre spalle, levarci per portarla avanti e dopo attendere che la grazia divina scenda su di noi.
(20 dicembre 1932, a nome di Shoghi Effendi ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [3]
Dovrà l'umanità, tormentata qual è già, essere afflitta da ancora più severe tribolazioni prima che la loro purificatrice influenza possano prepararla ad entrare nel Regno celestiale destinato ad essere stabilito sulla terra? Dovrà l'inizio di una così vasta, straordinaria e radiosa èra essere inaugurato da una catastrofe così imponente nella storia umana da richiamare, anzi financo sorpassare, il tremendo crollo della civiltà romana occorso nei primi secoli dell'Età cristiana? Dovrà una serie di profonde convulsioni agitare e sconquassare la razza umana prima che Bahá'u'lláh venga insediato nei cuori e nelle coscienze delle masse, il Suo indiscusso dominio universalmente riconosciuto, ed innalzato e stabilito il nobile edificio del Suo Ordine Mondiale?
(11 Mirza 1936, Shoghi Effendi: "Ordine Mondiale di Bahá'u'lláh" pp. 206/7) [4]
L'azione ispirata dalla fiducia del trionfo finale della Fede è certamente essenziale per una graduale concretizzazione delle vostre speranze d'espansione e consolidamento del Movimento nel vostro paese. L'Onnipotente ispiri a ciascuno di voi zelo, determinazione e fede per portare avanti il Suo volere e per proclamare il Suo Messaggio a coloro che vivono nella vostra terra e al di là dei suoi confini.
(11 maggio 1934, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [5]
Dagli annali della sua tumultuosa storia - che quasi in ogni pagina menzionano una nuova crisi, sono funestati dalla descrizione di una nuova calamità, raccontano la storia di un vile tradimento e sono macchiati dalla narrazione di indicibili atrocità - emerge, chiara e incontrovertibile, la suprema verità che per ogni nuovo rigurgito di ostilità verso la Fede - venisse dall'esterno o dall'interno - è stata provvidenzialmente sprigionata una corrispondente effusione di grazia, a sorreggere i suoi difensori, a confondere i suoi avversari e a dare un nuovo impulso all'avanzata della Fede; che a sua volta questo impulso, con le sue manifestazioni, ha suscitato nuove ostilità in ambienti prima ignari delle sfide in essa contenute; e che questa crescente ostilità è stata accompagnata da una ancor più straordinaria rivelazione del Potere Divino e da una più abbondate effusione di grazia celeste che, permettendo ai sostenitori di quella Fede di conseguire vittorie brillanti, ha così generato problemi d'importanza ancor più vitale e suscitato nemici molto più temibili contro una Causa che inevitabilmente, grazie a un ancor più glorioso spiegamento del suo intrinseco potere, da ultimo risolve i problemi e spezza la resistenza dei nemici.
Vista sotto questo aspetto, l'irresistibile marcia della Fede di Bahá'u'lláh - spinta dalle stimolanti influenze generate dall'insensatezza dei suoi nemici e dalle forze in essa latenti - si muove con una serie di ritmiche pulsazioni tra esplosivi attacchi dei suoi nemici, da un lato, e vibrazioni del Divino Potere, dall'altro, che la spingono con crescente impeto lungo il predestinato corso per essa tracciato dalla Mano dell'Onnipotente.
(12 agosto 1941, poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera scritta a suo nome. "Crisi e Vittoria" pp. 42/3) [6]
Se gli amici aspettassero sempre d'essere qualificati pienamente per adempiere qualunque specifico compito, il lavoro della Causa sarebbe quasi immobile! Ma il semplice atto di sforzarsi di servire, per quanto indegni ci si possa sentire, attrae le benedizioni di Dio e fa sì che si diventi più adatti al compito.
(4 maggio 1942, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [7]
Non sarà mai data abbastanza enfasi all'importanza dell'unità degli amici, perché solo manifestando la grandezza del loro reciproco amore e la pazienza degli uni verso gli altri possono sperare d'attrarre nei loro ranghi un gran numero di persone.
(2 agosto 1942, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [8]
Egli desidera vedere maggiore unità e amore fra i credenti, perché questi sono i sentimenti che devono animare la loro vita comunitaria. Finché la gente del mondo non vedrà da parte nostra un luminoso esempio, non abbraccerà la Causa in massa, poiché essa esige di vedere gli insegnamenti dimostrati in modelli d'azione.
(13 Mirza 1944, a nome di Shoghi Effendi ad una sessione di una Scuola Invernale Bahá'i) [9]
Finché la gente non vedrà nella Comunità Bahá'í in azione un reale modello di qualcosa di migliore di ciò che già ha, non risponderà in gran numero alla Fede.
(13 Mirza 1944, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [10]
I cari Mr. e Mrs. ... hanno la grande abilità d'accendere nei cuori l'amore di Dio. Il mondo oggi ha sete di questo amore spirituale, caldo e salutare. I Bahá'í non avranno mai successo nell'attrarre alla Fede un gran numero di persone, finché queste non vedranno nella nostra vita individuale e comunitaria atti ed atmosfera che rivelino l'amore di Dio.
(17 febbraio, 1945, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [11]
Durante i primi anni del secondo secolo Bahá'í - con l'aiuto di un Ordine Amministrativo che già funziona appropriatamente e le cui ramificazioni sono estese ai quattro angoli dell'emisfero occidentale - deve, in queste ore di dolore, miseria e confusione, essere portato all'attenzione delle masse, con vivacità e sistematicità, soprattutto il Messaggio risanatore di Bahá'u'lláh. Una più audace affermazione delle provocanti realtà della Fede; una più convincente presentazione delle sue peculiari verità; una più piena esposizione del carattere, gli scopi e le conquiste del suo nascente sistema Amministrativo come nucleo e modello del futuro ordine che abbraccerà il mondo; un più diretto ed intimo contatto e associazione con i leaders dell'opinione pubblica - le cui attività e scopi siano simili agli insegnamenti di Bahá'u'lláh - col proposito di dimostrare la universalità, comprensività, liberalità ed il potere dinamico del Suo Divino Messaggio; un più serrato esame critico dei modi e dei mezzi attraverso cui i suoi diritti possano essere rivendicati, i suoi diffamatori e detrattori ridotti al silenzio e le sue istituzioni salvaguardate; uno sforzo più determinato per sfruttare il più pienamente possibile i talenti e le abilità dei ranghi e delle file dei credenti per raggiungere questi fini - tutto ciò spicca come compito predominante chiamando, in questi anni di transizione e d'inquietudine, l'intero corpo dei credenti americani ad una sfida. Le facilitazioni che la radio e la stampa forniscono devono essere utilizzate ad un livello mai raggiunto nella storia dei Bahá'í d'America. Le risorse combinate dell'invidiatissima, esemplare comunità Bahá'í americana, devono essere organizzate per l'efficace promozione di questi scopi meritori. Benedizioni inaudite per portata e abbondanza saranno certamente concesse a coloro che, in questi tempi bui ma importanti, si leveranno per assecondare questi nobili fini e con le loro azioni affretteranno il momento in cui possa essere lanciato un ancor più importante stadio dell'evoluzione di un Piano divino e mondiale.
(29 Mirza 1945, poscritto di pugno di Shoghi Effendi in una lettera scritta a suo nome ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [12]
Due cose contribuiranno molto a portare con maggiore velocità più gente nella Causa: una è la maturità dei Bahá'í all'interno delle loro comunità, operanti secondo le leggi Bahá'í nell'appropriato spirito di unità, e l'altra è la disgregazione della società e la sofferenza che porterà nella sua scia. Quando si vedrà che i vecchi sistemi sono irrimediabilmente inutili, gli uomini si staccheranno dal loro materialismo e dalla loro letargia spirituale ed abbracceranno la Fede.
(3 luglio, 1948, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [13]
Non vi è nulla, nel passo tratto dalle Tavole del Maestro, 3° volume, p. 681, che ci induca a credere che nel momento in cui il Tempio sia interamente completato masse di gente abbracceranno la Causa. Esse lo faranno; un momento simile arriverà; noi speriamo che possa essere presto, ma non possiamo fissarne la data. Ed una affermazione come questa non giustifica certo gli amici a dormire sugli allori! A1 contrario devono preparare la strada - particolarmente all'interno dei loro ranghi - per poter ricevere un gran numero di credenti. Facciano uno sforzo maggiore per perfezionare le loro relazioni puramente bahá'í, per essere più uniti, più spiritualmente educati, più abili nell'adempiere i loro compiti amministrativi al fine di prepararsi ad insegnare e ad accettare un maggior numero di nuovi credenti.
(25 Mirza 1949, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [14]
La Causa non potrà mai realmente inglobare un vasto numero di persone, se mancano lo spirito di vero amore per Bahá'u'lláh, per la Sua Fede e le sue Istituzioni, e un sincero amore reciproco fra i credenti. Infatti il mondo vuole amore e azione e non prediche e regole.
(25 ottobre 1949, a nome di Shoghi Effendi ad un credente, "Insegnamento", p. 35) [15]
Per quanto nell'ultimo quarto di secolo negli Stati Uniti siano stati fatti grandissimi progressi, egli sente che i credenti devono sempre più rendersi conto del fatto che solo il grado in cui rifletteranno nella vita comunitaria gli elevati modelli della Fede attrarrà le masse alla Causa.
(15 settembre 1951, a nome di Shoghi Effendi ad una sessione d'una Scuola Bahá'í) [16]
Le comunità latino-americane sono ancora all'inizio della loro vita internazionale bahá'í; è sicuro che in essa cresceranno rapidamente. Paragonato al lungo tempo impiegato dalle comunità nord americana, britannica e francese per crescere ed espandersi, la loro crescita è rapida come una saetta. Come la Causa si espande in tutto il mondo il ritmo dell'accelerazione aumenta e nuovi centri in Africa, in modo misterioso, hanno una ripercussione spirituale che aiuta a formare nuovi centri dappertutto.
(30 giugno 1952, a nome di Shoghi Effendi ad una Assemblea Spirituale Nazionale) [17]
Questo costante afflusso di rinforzi è assolutamente vitale e oltremodo urgente, perché soltanto l'influsso vitalizzante d'una nuova linfa, che rianimi la Comunità Mondiale Bahá'í, potrà salvaguardare le conquiste ora compiute a costo di tanti sacrifici, tempo, sforzi e ricchezze, nei territori vergini per opera dei prodi Cavalieri di Bahá'u'lláh cui va il privilegio di costituire l'avanguardia degli impetuosi battaglioni che, su diversi fronti e in circostanze spesso avverse e oltremodo impegnative, fanno a gara nella conquista spirituale dei territori e delle isole del mondo che non si sono ancora arrese alla Fede.
Questo afflusso presagirà e affretterà altresì l'avvento del giorno che, secondo le profezie di 'Abdu'l-Bahá, vedrà intere legioni di popoli di diverse nazioni e razze entrare nel mondo Bahá'í - un giorno che, visto nella sua giusta prospettiva, sarà preludio di quell'ora lungamente attesa in cui la massiccia conversione di queste stesse nazioni e razze, diretto risultato di una catena di eventi grandiosi e probabilmente catastrofici, tali che non possiamo ancora neppure vagamente immaginarli, rivoluzionerà repentinamente le sorti della Fede, sconvolgerà l'equilibrio del mondo, moltiplicherà per mille le file, nonché il potere materiale e l'autorità spirituale della Fede di Bahá'u'lláh.
( 25 giugno 1953, da Shoghi Effendi all'Assemblea Spirituale Nazionale degli Stati Uniti. ''Insegnamento alle Masse" p. 22) [18]
Questo è il riflusso della marea. I Bahá'í sanno che la marea, dopo le sofferenze dell'umanità, girerà e salirà con possenti onde di fede e devozione. La gente entrerà nella Causa di Dio in truppe, e l'intera situazione cambierà. I Bahá'í vedono la nuova condizione che apparirà, come dalla cima d'una montagna si vede il primo barlume dell'alba, prima che altri ne siano consapevoli; ed è per questo che i Bahá'í devono lavorare.
(5 ottobre 1953, a nome di Shoghi Effendi ad un credente) [19]
Quando il vero spirito d'insegnamento - che richiede dedizione completa, consacrazione alla nobile missione e vivere la vita - sia realizzato, non solo dagli individui ma anche dalle Assemblee, allora la Fede crescerà con straordinaria rapidità.
(19 Mirza 1954, a nome di Shoghi Effendi ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [20]
La Crociata, in cui l'armata del Signore degli Eserciti si è così gioiosamente e fiduciosamente impegnata, ora si trova ad una più importante svolta nella storia del suo meraviglioso svolgersi. Tre anni di magnifiche gesta compiute per divulgare la luce di una Fede immortale ed infinitamente preziosa e per rafforzare la struttura del suo Ordine Amministrativo sono ora trascorsi. Lo spirito d'abnegazione e sacrificio - così raro che solo lo spirito degli Araldi dell'Aurora dell'età precedente si può dire l'abbia superato - ha animato allo stesso modo, singolarmente e collettivamente, i partecipanti di ogni zona di tutte le classi, d'ambedue i sessi e di ogni età. Un tesoro di proporzioni immense è stato volontariamente ed amorevolmente speso per assicurare la sua prosecuzione sistematica e piena di successo. Già alcune anime eroiche hanno o bevuto alla coppa del martirio, o sacrificato la vita, o sono stati assoggettati a diverse prove mentre combattevano per la sua Causa. Le sue ripercussioni si sono sparse così lontano da allarmare una parte considerevole di tradizionali e temibili avversari dei suoi coraggiosi e consacrati prosecutori. Veramente, come procedeva, ha fatto sorgere nuovi nemici intenti ad impedire che andasse avanti ed a sconfiggere i suoi propositi. Si possono già discernere segni premonitori in regioni molto lontane che annunciano l'avvicinarsi del giorno in cui gruppi si affolleranno intorno alla sua bandiera, adempiendo le previsioni espresse tanto tempo fa dal Capitano Supremo delle sue forze.
(Aprile 1956, da Shoghi Effendi a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali) [21]
Il costante progresso compiuto negli anni recenti da ambedue le comunità italiana e svizzera, che operano unite con fedeltà e devozione esemplari per la propagazione della Fede di Bahá'u'lláh, mi ha grandemente incoraggiato e recato gioia al mio cuore ed ha, senza dubbio, riscosso l'ammirazione delle loro comunità sorelle per il modo con cui esse stanno svolgendo i loro ardui e sacri compiti....
Meno sostanziale è stato però, il progresso conseguito nel campo estremamente importante dell'insegnamento, e di gran lunga inferiore all'accelerazione del processo vitale di conversione individuale per il quale l'intera struttura dell'Ordine Amministrativo è stata primariamente e tanto laboriosamente eretta.
(12 agosto 1957, poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera scritta a suo nome
all'Assemblea Spirituale Italo-Svizzera, "Lettere di Shoghi Effendi all'Assemblea Nazionale
Italo-Svizzera", pp. 43/4 - 47) [22]Da lettere scritte da o a nome della Casa Universale di Giustizia
Quando le masse dell'umanità si risvegliano ed entrano nella Fede di Dio, si mette in moto un nuovo processo e ha inizio lo sviluppo di una nuova civiltà: lo testimoniano l'avvento del Cristianesimo e dell'Islam. Queste masse sono le truppe, immerse nelle proprie tradizioni, ma recettive alla nuova Parola di Dio dalla quale, quando le rispondono con sincerità, sono talmente influenzate da trasformare coloro che con loro vengono a contatto.
... Nei Paesi dove l'insegnamento alle masse ha avuto successo, i Bahá'í hanno profuso tempo ed energie nelle zone rurali come avevano fatto in precedenza nei grossi e piccoli centri. I risultati dimostrano quanto imprudente sia concentrarsi soltanto su un settore della popolazione. Quindi ogni Assemblea Nazionale deve equilibrare le risorse e armonizzare gli sforzi in modo tale che la Fede di Dio sia insegnata non solo a coloro che sono facilmente raggiungibili, ma a tutti settori della società, per quanto remoti siano...
Insegnando fra le masse, gli amici devono procurare di non dare troppa evidenza agli aspetti caritativi e umanitari della Fede nell'intento di ottenerne adesioni. L'esperienza ha dimostrato che quando alle persone cui si insegna vengono offerti servizi come scuole, dispensari, ospedali o anche solo vestiario e viveri, sorgono molte complicazioni. L'intenzione primaria deve sempre essere la risposta dell'uomo al Messaggio di Dio e il riconoscimento del Suo Messaggero...
L'espansione e il consolidamento sono due processi gemelli che devono procedere di pari passo. Gli amici non devono arrestare l'espansione in nome del consolidamento. L'approfondimento dei nuovi credenti genera un possente stimolo che sfocia in un'ulteriore espansione. L'ammissione di nuovi credenti, d'altronde, crea nella comunità uno spirito nuovo e fornisce ulteriore potenziale umano che rafforzerà il lavoro di consolidamento.
(13 luglio 1964, dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, "L'insegnamento alle masse..." pp. 35/ó - 36/7) [23]
La seconda sfida che ci fronteggia è di far crescere l'intensità dell'insegnamento ad un punto mai prima raggiunto, per realizzare quel "vasto incremento" richiesto dal Piano. Partecipazione universale ed azione costante otterranno questo scopo. Ogni credente ha un ruolo da giocare ed è in grado di giocarlo perché ciascuna anima incontra le altre e, come promesso da Bahá'u'lláh, “Chiunque si levi ad aiutare la Nostra Causa, Dio lo renderà vittorioso...". La confusione del mondo non diminuisce, anzi, aumenta ogni giorno che passa, e uomini e donne perdono la fiducia nei rimedi umani. Alla fine sta nascendo la consapevolezza che "non vi è posto dove scappare" eccetto Dio. L'occasione d'oro è adesso; la gente vuole, in molti posti impaziente, ascoltare il divino rimedio.
(Ridvan 1965, Messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo) [24]
È grazie alle splendide vittorie nella conversione su larga scala che la Fede di Bahá'u'lláh è entrata in una nuova fase del suo sviluppo e del suo insediamento in tutto il mondo. È imperativo, perciò, che il processo dell'insegnamento alle masse sia non solo mantenuto, ma accelerato. Il tipo di comitato per l'insegnamento che le Assemblee Nazionali vorranno adottare per assicurare i migliori risultati nell'estensione del lavoro d'insegnamento è questione lasciata interamente alla loro discrezione, ma deve esistere un'efficiente struttura per l'insegnamento, sì che i compiti siano svolti speditamente e nel rispetto dei principi amministrativi della nostra Fede. Fra le schiere dei credenti nativi di ciascun paese, devono essere selezionati insegnanti viaggianti competenti ed elaborati progetti per l'insegnamento...
Mentre questo importantissimo lavoro d'insegnamento progredisce, ogni Assemblea Nazionale deve sempre rammentare che espansione e consolidamento sono processi inseparabili che devono svolgersi di pari passo... Assicurare che la vita spirituale dei credenti sia continuamente arricchita, che le comunità locali acquistino consapevolezza sempre maggiore dei loro doveri collettivi e che le istituzioni di questa amministrazione in evoluzione funzionino con efficienza è perciò altrettanto importante quanto l'espansione in nuovi campi e l'attrazione delle moltitudini entro il rifugio della Causa.
(2 febbraio 1966, dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le. Assemblee Spirituali Nazionali
impegnate nell'insegnamento alle masse, "L'insegnamento alle masse..." pp. 40/1) [25]
In questo momento la meta più importante del lavoro d'insegnamento è portare il messaggio di Bahá'u'lláh ad ogni strato e ad ogni ceto sociale. Spesso, un'appassionata risposta all'insegnamento si troverà nelle zone più inaspettate e tali risposte dovrebbero essere rapidamente seguite perché il successo in un'area fertile apre gli occhi a coloro che all'inizio non erano interessati.
La medesima presentazione degli insegnamenti non interessa tutti; il modo d'esprimersi e d'avvicinarsi dev'essere variato secondo il modo di vedere e gli interessi dell'ascoltatore. Un approccio destinato a piacere a tutti normalmente risulta attraente alla parte media della gente, lasciando indifferenti i due estremi. Nessuno sforzo dev'essere risparmiato per assicurare che la salutare Parola di Dio raggiunga il ricco e il povero, l'istruito e l'illetterato, il vecchio e il giovane, il devoto e l'ateo, l'abitante di remote colline ed isole e quello delle città formicolanti, l'uomo d'affari della periferia, il lavoratore dei bassifondi, il nomade, il contadino, lo studente universitario: coscientemente tutti devono essere fatti rientrare nei piani d'insegnamento della Comunità Bahá'í.
Mentre i piani debbono essere fatti accuratamente e devono essere adottati tutti i mezzi utili per portare avanti questo lavoro, la vostra Assemblea non deve mai lasciare che essi oscurino la luminosa verità di questa citazione: è la purezza di cuore, il distacco, la rettitudine, la devozione e l'amore dell'insegnante che attrae le confermazioni divine e lo rende capace, per quanto ignorante sia del sapere di questo mondo, di conquistare il cuore degli uomini alla Causa di Dio.
(31 ottobre 1967, dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali,
"Wellspring of Guidance", pp. 124/5) [26]Shoghi Effendi ci dice che due grandi processi sono in atto nel mondo: il grande Piano di Dio, che si svolge tumultuosamente, opera attraverso l'umanità nel suo insieme, abbatte barriere all'unità mondiale e con le fiamme della sofferenza e dell'esperienza forgia l'umanità in un corpo unificato. Questo processo produrrà, nel tempo che Dio ha stabilito, la Pace Minore, l'unificazione politica del mondo. In quel momento l'umanità potrà essere paragonata a un corpo unificato ma esanime. Il secondo processo, l'impresa di vivificare questo corpo unificato - di creare la vera unità e spiritualità culminanti nella Più Grande Pace - è compito dei Bahá'í, i quali lottano coscienziosamente, seguendo le dettagliate istruzioni e la continua guida di Dio, per erigere la struttura del Regno di Dio sulla terra, al quale invitano i loro simili, conferendo loro in tal modo la vita eterna.
Lo svolgimento del Piano Maggiore di Dio procede misteriosamente per vie dirette da Lui soltanto, ma il Piano Minore ch'Egli ci ha dato da eseguire, come nostra parte del Suo grande disegno per la redenzione della umanità, è delineato chiaramente. È a questo lavoro che noi dobbiamo dedicare tutte le nostre energie, perché nessun altro può svolgerlo.
(8 dicembre 1967, dalla Casa Universale di Giustizia ad un credente, "Wellspring of Guidance" pp. 133/4; parzialmente in "La Pace" pp. 63/4) [27]
Dovunque esista una comunità bahá'í, grande o piccola, si distingua per il suo senso costante di sicurezza e fede, alto livello di rettitudine, completa libertà da ogni forma di pregiudizio, spirito d'amore fra i membri e per il tessuto compatto della sua vita sociale. La profonda differenza tra tutto ciò e la società di oggi inevitabilmente susciterà l'interesse dei più illuminati e, mentre l'oscurità del mondo s'approfondirà, la luce della vita Bahá'í splenderà sempre più brillante finché la sua radiosità, alla fine, attrarrà le masse disilluse e farà sì che entrino nel rifugio del Patto di Bahá'u'lláh che, solo, può dar loro pace, giustizia e una vita ordinata.
(Agosto 1968, Messaggio della Casa Universale di Giustizia alla Conferenza di Palermo. "Messages from the Universal House of Justice, 1968-1973 " Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1976, p. 12) [28]
Notiamo che i nuovi metodi d'insegnamento da voi elaborati, per raggiungere le masse in attesa, hanno avuto una fondamentale influenza nel conseguimento delle mete ed esortiamo i Bahá'í americani, tutti, nuovi dichiarati e credenti di vecchia data, a levarsi, porre la loro fiducia in Bahá'u'lláh e, armati di quella forza suprema, proseguire senza demordere nei loro sforzi volti a raggiungere le anime in attesa, consolidando contemporaneamente le vittorie ottenute con grande fatica. I metodi nuovi comportano inevitabilmente critiche e sfide, per grande che possa esserne alla fine il successo. L'afflusso di tanti credenti nuovi è già di per sé un invito per i veterani a unirsi alle file di coloro che già militano in questo campo di servizio e a offrire generosamente le loro conoscenze ed esperienze. Lungi dal rimanere in disparte, i credenti americani sono più che mai ora chiamati a cogliere questa stupenda opportunità che si offre loro, a consultarsi fra loro devotamente e ad ampliare la portata degli sforzi.
Gli sforzi per raggiungere le minoranze dovrebbero essere aumentati e allargati per includere gruppi come gli indiani, le genti di lingua spagnola, giapponesi e cinesi. In verità ogni strato della società americana deve essere raggiunto, e può essere raggiunto dal Messaggio risanatore se i credenti non faranno altro che levarsi e procedere con lo spirito che già conquista le cittadelle degli stati meridionali. Questo programma, accoppiato come dev'essere al continuo consolidamento, può essere effettivamente portato avanti dalla partecipazione universale da parte di ogni amante di Bahá'u'lláh.
(14 febbraio 1972, dalla Casa Universale di Giustizia all'Assemblea Spirituale Nazionale degli Stati Uniti, "Messages from the Universal House of Justice 1968 1973", p. 86; parzialmente in "L'Insegnamento alle masse..." p. 43) [29]
Rafforzare e sviluppare le Assemblee Spirituali Locali è un obiettivo vitale del Piano Quinquennale. Aver successo in questa unica meta arricchirà moltissimo la qualità della vita bahá'í, accrescerà la capacità della Fede d'occuparsi dell'entrata in truppe che anche ora sta già avvenendo e, soprattutto, dimostrerà la solidarietà e la sempre crescente distinzione della comunità bahá'í, attraendo così alla Fede sempre più anime profonde, offrendo un rifugio agli sfortunati milioni di uomini privi di guida, dello spiritualmente fallito, moribondo ordine attuale.
(Naw-Rúz 1974, Messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo) [30]
Insegnare la Fede comprende molte diverse attività delle quali, tutte sono necessarie al successo e ognuna rinforza l'altra...
Quindi, la mira di tutte le istituzioni e degli insegnanti Bahá'í è di procedere continuamente verso nuove aree e strati della società con tale accuratezza che, appena la scintilla della fede accenda il cuore degli ascoltatori, l'insegnamento ai nuovi credenti continui fino - e persino dopo - ch'essi si assumano le loro responsabilità Bahá'í e partecipino al lavoro d'insegnamento e a quello amministrativo della Fede.
Vi sono adesso nel mondo molte aree in cui migliaia di persone hanno accettato la Fede così rapidamente che è stato al di là delle capacità delle comunità Bahá'í esistenti consolidarle adeguatamente. La gente di quelle aree dev'essere progressivamente approfondita nella comprensione della Fede, secondo piani ben stabiliti, in modo che le loro comunità possano, il più presto possibile, divenire sorgenti di grande energia per il lavoro della Fede e possano mostrare il modello di vita bahá'í.
(25 maggio 1975, dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali) [31]
Comunque, in molti paesi vi è un'ardente ricettività per gli insegnamenti della Fede. La sfida, per i Bahá'í, è fornire a queste migliaia di anime ricercatrici - tanto rapidamente quant'è possibile - il cibo spirituale ch'esse agognano, iscriverle sotto lo stendardo di Bahá'u'lláh, educarle allo stile di vita ch'Egli ha rivelato e guidarle ad eleggere le Assemblee Spirituali Locali che, appena cominceranno a funzionare vigorosamente, uniranno gli amici in comunità Bahá'í fermamente consolidate e diverranno fari di guida e porti di rifugio per l'umanità...
Il Piano Settennale deve testimoniare a tutto il mondo il raggiungimento dei seguenti obiettivi:...
- Il lavoro d'insegnamento, sia quello organizzato dalle istituzioni della Fede che quello frutto d'iniziative individuali, deve essere attivamente portato avanti in modo che vi sia un crescente numero di credenti, guidando più paesi allo stadio dell'adesione in gruppi e, alla fine, alla conversione di massa.
- Questo lavoro d'insegnamento deve includere un pronto, profondo, continuo consolidamento, in modo da salvaguardare tutte le vittorie, da incrementare il numero delle Assemblee Spirituali Locali e rinforzare le fondamenta della Causa.
(Naw-Rúz 1979, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo) [32]
La Fede di Dio non procede con ritmo uniforme. Qualche volta è come l'avanzare del mare quando s’alza la marea. Incontrando un banco di sabbia sembra che l'acqua sia spinta indietro ma, con una nuova onda, fluttua in avanti sommergendo la barriera che per un poco l'aveva ostacolata. Se solo gli amici vorranno persistere nei loro sforzi l'effetto cumulativo di anni di lavoro apparirà improvvisamente.
(27 luglio 1980, dalla Casa Universale di Giustizia ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [33]
Il problema... si ha più frequentemente nei paesi tipo quelli dell'Africa, in cui avviene l'adesione di gruppi. In tali paesi è relativamente facile portare alla Fede un gran numero di nuovi credenti e questa è un'esperienza così emozionante che gli insegnanti viaggianti spesso tendono a preferire questo lavoro piuttosto che aiutare in quello del consolidamento... Dev'essere messo in chiaro che, specialmente se (gli insegnanti viaggianti) sono assegnati al lavoro d'espansione, devono ricordare che il consolidamento è un essenziale ed inseparabile elemento dell'insegnamento, e se vanno in una zona remota e accettano credenti che nessuno sarà in grado di visitare di nuovo in un prossimo futuro, possono veramente danneggiare quella gente e la Fede. Dare al prossimo questo glorioso Messaggio e poi lasciarlo in difficoltà provoca disappunto e delusione, tanto che, quando dopo è possibile portare avanti in quell'area appropriati piani d'insegnamento, gli insegnanti potrebbero constatare che la gente resiste al Messaggio. Il primo insegnante che non s'era curato del consolidamento, invece di piantare e nutrire il seme della Fede ha, in effetti, "inoculato" alle persone l'avversione per il Messaggio divino e reso molto più arduo il proseguire dell'insegnamento.
(16 aprile 1981, a nome della Casa Universale di Giustizia a tutti i Comitati Continentali Pionieri) [34]
Il consolidamento è parte vitale dell'insegnamento quanto l'espansione. È quell'aspetto dell'insegnamento che aiuta i credenti ad approfondire la loro conoscenza e comprensione degli Insegnamenti, soffia sulla fiamma della loro devozione per Bahá'u'lláh e la Sua Causa in modo che, volontariamente, continuino il processo del loro sviluppo spirituale, promuovano il lavoro d'insegnamento e fortifichino il funzionamento delle loro istituzioni amministrative. Un appropriato consolidamento è essenziale per la salvaguardia della salute spirituale della comunità, per la protezione dei suoi interessi, per sostenere il suo buon nome e, in definitiva, per continuare il lavoro stesso d'espansione.
(17 aprile 1981, a nome della Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali) [35]
Chi può dubitare che ci accingiamo ad entrare in un periodo senza precedenti di inimmaginabile sviluppo dell'avanzata della Fede?... Sappiamo che le attuali vittorie porteranno un'opposizione attiva a cui la comunità mondiale Bahá'í dev'essere preparata. Conosciamo le attuali prime necessità della Causa: una vasta espansione numerica e di risorse finanziarie; un maggior consolidamento della sua vita comunitaria e dell'autorità delle sue istituzioni; un sensibile accrescersi delle caratteristiche di amorevole unità, stabilità e vita familiare, libertà dai pregiudizi e rettitudine di condotta che devono distinguere i Bahá'í dalle moltitudini ribelli e senza spiritualità intorno a loro. Il momento in cui dovremo universalmente occuparci dell'entrata in truppe, pronosticata dal Maestro come preludio alla conversione di massa, sicuramente, non può essere a lungo ritardato.
(27 dicembre 1985, Messaggio della Casa Universale di Giustizia alla Conferenza dei Consiglieri Continentali) [36]
La Casa Universale di Giustizia ha letto con molto interesse le circostanze che hanno ispirato il nuovo impeto dimostrato nelle vostre attività d'insegnamento ed è stata felice d'apprendere che i credenti di... assumono essi stessi parte più attiva in questo lavoro. La tendenza dev'essere incoraggiata con ogni mezzo dalla vostra Assemblea che deve far tutto ciò che è in suo potere per assicurare che il crescente numero di credenti nativi siano approfonditi nelle verità della Fede ed incoraggiati ad insegnare, non solo con i mezzi dati loro di recente, ma con la varietà di contatti che sono possibili nelle differenti parti del paese e tra i diversi strati della società di...Cogliendo i pieni vantaggi di un metodo che funziona bene in un'area gli amici devono essere anche aperti ad altri metodi e non insistere ciecamente a fare dappertutto le stesse cose. Se questa flessibilità sarà compresa, la vostra comunità, di sicuro, crescerà di numero e forza.
(13 novembre 1986, a nome della Casa Universale di Giustizia ad una Assemblea Spirituale Nazionale) [37]
La scena è pronta per una crescita universale, rapida e massiccia della Causa di Dio... L'importantissimo lavoro d'insegnamento dev'essere proseguito con fantasia, costanza e spirito di sacrificio, in modo da assicurare l'arruolamento di masse sempre più vaste che forniscano le energie, le risorse e le forze spirituali necessarie perché l'amata Causa possa svolgere degnamente la propria parte nella redenzione dell'umanità.
(Ridvan 1987, Messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo; "Note Bahá'í", anno 5, n. 4) [38]
La Fede non progredisce con un ritmo di crescita uniforme, ma a grandi ondate suscitate da un'alternanza di crisi e di vittorie. In un suo scritto del 13 luglio 1953, nei primi mesi della Crociata Decennale, Shoghi Effendi, menzionando la vitale necessità d'assicurare mediante il lavoro d'insegnamento un "costante afflusso" di "nuove reclute alle legioni del Signore degli Eserciti nella loro lenta ma costante avanzata", affermò che questo afflusso avrebbe "precorso e affrettato l'avvento del giorno che, secondo la profezia di 'Abdu'l-Bahá, avrebbe visto schiere di persone di diverse nazioni e razze entrare nel mondo bahá'í". Questo giorno il mondo Bahá'í l'ha già veduto in Africa, nel Pacifico, in Asia e nell'America Latina e, nel corso del presente Piano questo processo di entrata in schiere deve intensificarsi e propagarsi ad altri Paesi, poiché come il Custode affermò nella medesima lettera, esso "sarà preludio di quell'ora lungamente attesa in cui la massiccia conversione di queste stesse nazioni e razze, diretto risultato di una catena di eventi grandiosi e probabilmente catastrofici... rivoluzionerà repentinamente le sorti della Fede, sconvolgerà l'equilibrio del mondo, moltiplicherà per mille le file, nonché il potere materiale e l'autorità spirituale della Fede di Bahá’u’lláh". A un tale momento ci dobbiamo adesso preparare; di tale ora dobbiamo affrettare l'evento.
(31 agosto 1987, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo:
"Note Bahá'í" anno 5, n. 9, settembre 1987) [39]Una cornice d'argento si profila attorno al cupo quadro che ha oscurato la maggior parte di questo secolo e ne rischiara l'orizzonte. La si vede nelle nuove tendenze che spingono i processi sociali in atto in tutto il mondo, nei segni di accelerata tendenza verso la pace. Nella Fede di Dio, l'Ordine di Bahá'u'lláh sta prendendo forza, mentre il suo vessillo sale verso più maestose altezze. È una forza che attrae. Va crescendo l'attenzione dedicata dai mass media alla comunità mondiale bahá'í; vari scrittori ne riconoscono l'esistenza in un crescente numero di articoli, libri e testi di consultazione - uno dei più stimati di questi testi ha recentemente affermato che la Fede è la religione più diffusa nel mondo dopo il Cristianesimo. L'interesse mostrato nei confronti di questa comunità da governi, autorità civili, eminenti personalità e organismi umanitari diventa sempre più evidente. Le sue leggi e i suoi principi, la sua organizzazione e il suo stile di vita sono oggetto d'indagine, se ne sollecita il consiglio e il fattivo aiuto nella risoluzione di problemi sociali e nell'esecuzione di attività di carattere umanitario.
Entusiasmante conseguenza di questa favorevole congiuntura di eventi è l'emergere di un nuovo tipo di possibilità di crescita e consolidamento per la nostra comunità mondiale. Si sono aperte nuove prospettive d'insegnamento della Causa in tutti i livelli della società. Lo confermano i risultati iniziali scaturiti dalle nuove iniziative di insegnamento promosse in alcuni luoghi, mentre un crescente numero di comunità nazionali vede l'inizio di quell'entrata in schiere che l'amato Maestro ha promesso e che Shoghi Effendi ha detto avrebbe preceduto la conversione di massa. Le possibilità immediate offerte da questa provvidenziale situazione ci spingono a prevedere un'imminente espansione della Comunità del Più Grande Nome quale non era mai stata vista.
La scintilla che ha acceso tale crescente interesse verso la Causa di Bahá'u'lláh è stata l'eroica forza e la pazienza degli amati amici in Iran, che hanno indotto la comunità mondiale Bahá'í a condurre un persistente, accuratamente concertato programma di appelli alla coscienza del mondo. Questa vasta impresa - che ha impegnato l'intera comunità in un'azione congiunta attraverso il suo Ordine Amministrativo - è stata accompagnata da attività comunitarie altrettanto vigorose e vitali in altri campi, attività che sono state dettagliatamente descritte a parte. Tuttavia siamo spinti a ricordare che un importante risultato di questo sforzo universale è il nostro riconoscimento che è iniziata una nuova fase negli affari esterni della Causa, caratterizzata da una notevole maturazione delle Assemblee Spirituali Nazionali nelle loro crescenti relazioni con organismi governativi e non governativi e con il pubblico in generale....
Ma lo scopo supremo di ogni attività Bahá'í è l'insegnamento. Tutto quello che è stato o sarà fatto è imperniato su questa attività centrale, la "principale pietra angolare delle fondamenta", alla quale è dovuto qualunque progresso compiuto nella Causa. La presente sfida richiede un insegnamento di vastità e qualità, di varietà e intensità tali da superare tutti gli sforzi in atto. Il momento è questo, altrimenti l'occasione potrebbe andare perduta nei repentini cambiamenti d'umore di questo mondo frenetico. Non s'immagini che questo senso di urgenza sia dettato essenzialmente da motivi di opportunismo. C'è una ragione ben più seria; è la miserabile condizione delle masse dell'umanità, sofferenti e tumultuanti, affamate di giustizia ma "orbate del potere di discernere Iddio con i loro occhi, o di udire la Sua Melodia con le loro orecchie". Bisogna sfamarle. Là dove la speranza è perduta, si deve riportare una visione; dove abbondano il dubbio e la confusione, si deve costruire la fiducia. Sotto questi e altri aspetti, "La Promessa della Pace Mondiale" è designata ad aprire la strada. Praticamente completata la sua consegna ai capi dei governi nazionali, il suo contenuto deve ora essere trasmesso, con ogni mezzo possibile, dappertutto, a tutti e a tutti i ceti sociali. Ciò fa necessariamente parte del lavoro d'insegnamento nel nostro tempo e dev'essere perseguito con immutato vigore.
L'insegnamento è il cibo dello spirito; porta la vita ad anime assopite e costruisce il nuovo cielo e la nuova terra; innalza il vessillo di un mondo unificato; assicura la vittoria del Patto e a coloro che vi consacrano la vita dona la suprema gioia di conseguire il compiacimento del loro Signore.
Ogni credente - uomo, donna, giovane e fanciullo - è chiamato a questo campo di azione; perché è sull'iniziativa personale e sulla risoluta volontà dell'individuo di insegnare e servire che dipende il successo dell'intera comunità. Radicato nel possente Patto di Bahá'u'lláh, quotidianamente sorretto dalla preghiera e dalla lettura della Santa Parola, rafforzato da un continuo sforzo teso ad ottenere una più profonda comprensione degli Insegnamenti divini, illuminato da un costante sforzo di correlare questi Insegnamenti ai problemi attuali, nutrito dall'obbedienza alle leggi e ai principi del Suo meraviglioso Ordine Mondiale, ogni individuo può conseguire crescenti misure di successo nell'insegnamento. In definitiva, il trionfo finale della Causa è assicurato da quell’“una cosa e una cosa soltanto” così acutamente raccomandata da Shoghi Effendi, e cioè “la misura in cui la nostra vita interiore e il nostro carattere privato rispecchiano nei loro molteplici aspetti lo splendore degli eterni principi proclamati da Bahá'u'lláh”.
(Ridvan 1988, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo, inserto redazionale "Note Bahá'í", anno 6, n. 5, maggio 1988) [40]
È stata notata la vostra inquietudine per il consolidamento e "l'insegnamento di massa". Il concetto di insegnamento di massa può essere compreso meglio nel contesto di "insegnamento alle masse". Esso implica il raggiungimento di tutti i livelli della società in ciascun continente e ciascuna isola del mondo. Nei paesi in via di sviluppo grandi settori della popolazione sono diventati Bahá'í, normalmente fra i meno istruiti. Più recentemente, in particolare in Asia, si nota che un gran numero di giovani delle scuole e istituti superiori sono stati attratti dalla Fede. Ciò tuttavia non significa che un Bahá'í dovrebbe seguire un particolare sistema d'insegnamento. Differenti culture e tipi di persone richiedono differenti metodi di approccio. Cogliendo i pieni vantaggi di un metodo che funziona bene in un'area, gli amici devono essere anche aperti ad altri metodi e non insistere ciecamente a fare dappertutto le stesse cose. Se questa flessibilità sarà compresa, la comunità di... sicuramente crescerà di numero e forza.
(11 agosto 1988, a nome della Casa Universale di Giustizia ad un credente) [41]
L'insegnamento richiede un senso d'urgenza e ciò significa accendere la scintilla della fede e della devozione nel cuore delle persone e soffiare su di essa in modo che coloro che accettano la Fede ne divengano fermi e ardenti sostenitori. Inevitabilmente, alcuni di quelli che sono attratti dal Messaggio e dichiarano d'accettarlo, più tardi usciranno dalla Causa - ciò è nella natura dell'umana risposta ad ogni insegnamento - ma lo sforzo dei Bahá'í deve essere d'insegnare non solo il più intensamente possibile, ma anche il meglio possibile.
(1 novembre 1988, a nome della Casa Universale di Giustizia ad una Assemblea Spirituale Nazionale) [42]
Il Centro Internazionale di Insegnamento ha concluso che le istituzioni Bahá'í di... sembra abbiano riposto troppa fiducia su progetti ampi e costosi che richiedono una grande quantità di riuscite pubbliche relazioni e di proclamazione. Queste, ognuna a suo modo, sono attività molto utili, ma occorre comprendere che non ci si può aspettare che producano un gran numero di nuovi credenti. La chiave della conversione delle persone alla Fede è l'azione del singolo Bahá'í il quale trasmette la scintilla della fede ai singoli ricercatori, risponde alle loro domande e ne approfondisce la comprensione degli insegnamenti.
(9 febbraio 1989, a nome della Casa Universale di Giustizia ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [43]
La ventata di spiritualità che ha avuto tali entusiasmanti effetti durante la Convenzione Internazionale Bahá'í lo scorso Ridvan, ha attraversato l'intera comunità mondiale, spronando i suoi membri in Oriente e in Occidente a compiere, nell'insegnamento, gesta di attività e di successo mai sperimentate prima nel corso di un unico anno. Il gran numero di dichiarazioni ne è, da solo, una prova: i rapporti parlano di circa mezzo milione di nuovi credenti. Mentre esaminiamo i sempre più numerosi segni di quell'entrata in schiere da noi sollecitata nel nostro messaggio dello scorso anno, spiccano i nomi di luoghi disparati come l'India e la Liberia, la Bolivia e il Bangladesh, Taiwan e il Perù, le Filippine e Haiti. Questi segni sono fausti indizi dell'ancor più grande futura accelerazione che alla fine coinvolgerà tutte le comunità nazionali, qualunque sia l'attuale situazione delle loro attività d'insegnamento...
Tutti questi compiti devono essere e saranno sicuramente svolti grazie a un riconsacrato servizio da parte di ogni coscienzioso membro della Comunità Bahá'í, e in particolare grazie alla loro personale dedizione al lavoro d'insegnamento. Così fondamentale è questo lavoro ai fini di garantire una base al successo di tutte le imprese Bahá'í e per promuovere il processo dell'entrata in schiere, che vogliamo sottoporre alla vostra riflessione un'ulteriore parola di raccomandazione. Non basta proclamare il messaggio bahá'í, per quanto importante tale atto possa essere. E per quanto vitale questa cosa sia, non basta aumentare il numero delle dichiarazioni. Occorre che le anime siano trasformate, le comunità consolidate, nuovi modelli di vita conseguiti. La trasformazione è lo scopo essenziale della Causa di Bahá'u'lláh, ma il realizzarla nell'obbedienza al Patto dipende dalla volontà e dallo sforzo dell'individuo per conseguirla. Necessaria al progresso di questa realizzatrice trasformazione è la conoscenza del volere e dello scopo di Dio attraverso la lettura e lo studio regolari della Parola Santa.
Amati amici: lo slancio generato dalle vittorie dell'anno passato si rispecchia non solo nell'opportunità di una grande espansione della Causa ma anche in un'ampia varietà di sfide - importanti, insistenti e varie - che si sono combinate in modo tale che ora, dalle nostre risorse spirituali e materiali si pretende molto più di prima. Dobbiamo essere pronti a rispondere adeguatamente. Ora che ci troviamo nel bel mezzo del Piano di Sei Anni, siamo giunti a un momento storico pregno di speranza e possibilità - un momento in cui importanti tendenze del mondo stanno allineandosi sempre più con i principi e con gli obiettivi della Causa di Dio. Pertanto è molto urgente che la nostra comunità proceda nella realizzazione della sua missione mondiale.
La nostra principale risposta dev'essere nell'insegnamento - insegnare a noi stessi e agli altri - a tutti gli strati della società, con tutti gli strumenti possibili e senza ulteriori ritardi.
(Ridvan 1989, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo, inserto redazionale
"Note Bahá'í" n 4, aprile 1989) [44]Negli ultimi due anni, quasi un milione di anime sono entrate nella Causa. A questa crescita hanno contribuito i sempre più numerosi esempi di entrata in gruppi in differenti luoghi, che hanno richiamato l'attenzione sulla visione di Shoghi Effendi sulla quale è modellata la nostra percezione delle gloriose future possibilità nel campo dell'insegnamento. Egli ha affermato che il processo di entrata di "intere legioni di popoli di diverse nazioni e razze nel mondo bahá'í... sarà preludio di quell'ora lungamente attesa in cui la massiccia conversione di queste stesse nazioni e razze, diretto risultato di una catena di eventi grandiosi e probabilmente catastrofici, tale che non possiamo ancora neppure vagamente immaginarli, rivoluzionerà repentinamente le sorti della Fede, sconvolgerà l'equilibrio del mondo, moltiplicherà per mille le file, nonché il potere materiale e l'autorità spirituale della Fede di Bahá'u'lláh". Tutto ci incoraggia a credere che gli arruolamenti massivi aumenteranno, coinvolgendo l'uno dopo l'altro interi villaggi, città, paesi. Quanto a noi, non dobbiamo aspettare passivamente la realizzazione finale della visione di Shoghi Effendi. Pochi come siamo, riposta tutta la fiducia nella divina provvidenza e guardando alle sfide che ci confrontano come a un privilegio, procediamo verso la vittoria attenendoci ai piani.
Un allargamento del pensiero e dell'azione in alcuni aspetti del nostro lavoro aumenterebbe le nostre possibilità di successo ai nostri già menzionati impegni. Poiché in questo momento il cambiamento, un cambiamento sempre più veloce, è una costante della vita e poiché la nostra crescita, le nostre dimensioni e relazioni esterne esigono molto da noi, la nostra comunità dev'essere pronta ad adattarsi. In un certo senso ciò significa che la comunità deve acquisire maggiore destrezza nel prendere un'ampia gamma di provvedimenti senza perdere la propria concentrazione sugli obiettivi primari dell'insegnamento, ossia l'espansione e il consolidamento. Quello che occorre è l'unità nella diversità di azione, una condizione per la quale persone differenti si concentrano su differenti attività, pur consapevoli del salutare effetto del complesso sulla crescita e sullo sviluppo della Fede, perché non v'è persona che possa fare tutto e non tutti possono fare una stessa cosa. Questa consapevolezza è importante per la maturità che, a causa delle molte richieste che ci sono fatte, la comunità è obbligata a conseguire.
L'Ordine portato da Bahá'u'lláh è inteso a guidare il progresso e a risolvere i problemi della società. Troppo esiguo è ancora il nostro numero per poter noi dare un'adeguata dimostrazione delle potenzialità insite nel sistema amministrativo che stiamo costruendo e l'efficacia di questo sistema non potrà essere pienamente apprezzata senza un notevole allargamento delle nostre file. Con l'attuale situazione del mondo la necessità di dare questa dimostrazione si fa sempre più impellente. È fin troppo ovvio che neppure coloro che si schierano contro i difetti del vecchio ordine dispongono d'una alternativa valida da mettere in sua vece. Essendo l'Ordine Amministrativo designato quale modello della società del futuro, la presenza visibile di quel modello sarà un segnale di speranza per coloro che speranza non hanno.
Abbiamo già conseguito una meravigliosa diversità nel gran numero di gruppi etnici rapresentati nella Fede e dobbiamo fare di tutto per rafforzarla aumentando gli arruolamenti fra i gruppi già rappresentati e attraendo membri da gruppi non ancora raggiunti. E tuttavia dobbiamo costruire un'ulteriore categoria di diversità senza la quale la Causa non sarà in grado di affrontare adeguatamente le sfide che ci vengono lanciate. Tralasciando le diversità etniche, nelle sue file deve ora entrare un numero sempre più grande di persone di talento, comprese persone di successo e di rilievo nei vari campi dello scibile umano. L'arruolamento di molte persone di questo tipo è un aspetto indispensabile dell'insegnamento alle masse, un aspetto che non può più essere trascurato e che dev'essere consapevolmente e deliberatamente inserito nel nostro lavoro d'insegnamento, in modo tale da allargarne le basi e da accelerare il processo dell'entrata in gruppi. Tanto importante e attuale è la necessità di agire a tal proposito che ci sentiamo spinti a invitare i Consiglieri Continentali e le Assemblee Spirituali Nazionali a prenderlo attentamente e seriamente in esame nelle loro consultazioni e nei loro piani.
Gli affari del genere umano sono giunti a tal punto che la nostra comunità sarà sempre più spesso sollecitata a partecipare, con consigli e con provvedimenti pratici, alla risoluzione di difficili problemi sociali. Saremo lieti di rendere questo servizio, ma ciò significa che le nostre Assemblee Spirituali Locali e Nazionali devono essere più scrupolose nell'aderire ai principi. Mentre l'attenzione del pubblico si va sempre più concentrando sulla Causa di Dio, diventa imperativo che le istituzioni Bahá'í migliorino le loro prestazioni, attenendosi più strettamente alle verità fondamentali della Fede, conformandosi più fedelmente allo spirito e alla forma dell'Amministrazione Bahá'í e affidandosi con maggiore convinzione ai benefici di una corretta consultazione, così che le comunità da esse guidate possano rispecchiare un modello di vita capace di offrire una speranza ai delusi membri della società.
Vi sono indizi che la Pace Minore non può essere troppo lontana, l'esperienza e l'influenza delle istituzioni locali e nazionali dell'Ordine Amministrativo stanno costantemente crescendo; i progetti per la costruzione sull'Arco degli altri edifici amministrativi sono in uno stadio molto avanzato che queste promettenti circostanze rendano più visibile il delinearsi della dinamica sincronizzazione prevista da Shoghi Effendi, nessun osservatore onesto lo potrà negare.
Come comunità chiaramente all'avanguardia fra le forze costruttive operanti sul pianeta, una comunità che ha libero accesso a un comprovato sapere, occupiamoci delle cose del Padre nostro. Dai Suoi gloriosi recessi superni, Egli riverserà sui nostri umili sforzi generose effusioni della Sua Grazia, lasciandoci esterrefatti di fronte alle inestimabili vittorie del Suo vittorioso potere. Sono le incessanti benedizioni di questo Padre che continueremo a invocare su tutti voi, collettivamente e singolarmente, presso la Sacra Soglia.
(Ridvan 1990, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo,
"Note Bahá'í" anno 8, n.5, maggio 1990) [45]Soprattutto è essenziale che gli amici credano che una nuova ricettività sta sorgendo nel cuore degli Europei e abbiano fede che i semi che essi hanno piantato germineranno. Devono sapere che sta arrivando il momento in cui il numero di loro conterranei che accetterà la Fede crescerà improvvisamente e devono essere pronti e desiderosi di dare il benvenuto a questi nuovi credenti.
(12 settembre 1991, a nome della Casa Universale di Giustizia ad un'Assemblea Spirituale Nazionale) [46]
Tutti questi sviluppi hanno reso evidente che il potenziale accumulato per un ulteriore progresso della comunità Bahá'í è incalcolabile. La mutata situazione all'interno delle nazioni e nelle loro relazioni e i numerosi problemi che affliggono la società amplificano questo potenziale. L'impressione prodotta da questi cambiamenti è di un maggiore avvicinamento della Pace Minore. Ma vi è stata una contemporanea recrudescenza di forze contrapposte. Alla nuova ventata di libertà politica conseguente al crollo delle roccaforti del comunismo è seguita un'esplosione di nazionalismo. La concomitante ondata di razzismo in molte regioni è divenuta motivo di seria preoccupazione in tutto il mondo. Questi sono aggravati da rigurgiti di fondamentalismo religioso che avvelenano le sorgenti della tolleranza. Il terrorismo dilaga. La generale incertezza sulle condizioni dell'economia denuncia un profondo disordine nella gestione degli affari materiali del pianeta, situazione che può solo esacerbare il sentimento di frustrazione e futilità che affligge il mondo politico. Le peggiorate condizioni dell'ambiente e della salute di enormi popolazioni sono motivo d'allarme. E tuttavia fra gli elementi di questo mutamento vi è uno stupefacente progresso nella tecnologia delle comunicazioni che consente la rapida trasmissione di informazioni e idee da una parte all'altra del mondo. Nel contesto di questi "processi simultanei di ascesa e caduta, di integrazione e disintegrazione, di ordine e caos, con le loro continue reciproche reazioni" si presentano una miriade di nuove opportunità per il prossimo stadio nello sviluppo del Piano Divino dell'amato Maestro.
La sbocciante influenza della Rivelazione di Bahá'u'lláh sembrava, nell'imminenza dell'Anno Santo, aver assunto i tratti di un vento impetuoso che spazzava le arcaiche strutture del vecchio ordine, abbattendo possenti colonne e sgomberando il terreno a nuovi concetti di organizzazione sociale. Da molte parti si sentono inviti all'unità, a un nuovo ordine mondiale. Il cambiamento della società mondiale è caratterizzato da una straordinaria velocità. Tipica di questo cambiamento è una subitaneità, o una precipitazione, che pare conseguenza di una forza esuberante e misteriosa. Fra gli aspetti positivi del cambiamento vi sono un'inusuale apertura a concezioni di globalità, uno spostamento verso la collaborazione internazionale e regionale, un'inclinazione di parti contendenti a optare per risoluzioni pacifiche, una ricerca di valori spirituali. La stessa comunità del Più Grande Nome avverte i vigorosi effetti di questo vento vivificatore che mette in discussione i modi di pensare di tutti noi, rinnovando, chiarendo, e ampliando la nostra visione sullo scopo dell'Ordine di Bahá'u'lláh davanti alle sofferenze e ai tumulti dell'umanità.
La situazione del mondo, nel lanciarci una acuta sfida della massima urgenza, ci ricorda l'incoraggiante visione globale che Shoghi Effendi aveva nell'avvenire dell'Ordine Amministrativo nel secondo secolo dell'Èra Bahá'í, alla cui metà ci stiamo rapidamente avvicinando. Nel 1946 egli scrisse: "Il secondo secolo è destinato a testimoniare un massiccio spiegamento e un notevole consolidamento delle forze operanti per lo sviluppo mondiale di quell'Ordine, nonché i primi passi di quell'Ordine Mondiale, del quale l'attuale Sistema Amministrativo è contemporaneamente precursore, nucleo e modello - un Ordine che, man mano che andrà lentamente concretandosi e che irradierà la sua benefica influenza sull'intero pianeta, proclamerà ad un tempo il compimento della maggiore età dell'intera razza umana e la maturità della Fede, che di quell'Ordine è la genitrice".
(Ridvan l992, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo,
"Note Bahá'í", anno 10, n. 5, maggio 1992) [47]Durante il centennale, inoltre, la situazione del mondo è divenuta più confusa e paradossale: vi sono stati contemporaneamente segni di ordine e di caos, di promessa e frustrazione. Nelle spire delle attuali condizioni del mondo, ma pervasi dai sentimenti di stupore e di gioia, di coraggio e di fede che l'Anno Santo ha suscitato nei nostri cuori, diamo inizio, in questo Ridvan del centocinquantesimo anno della nostra Fede, ad un Piano Triennale. La sua brevità è imposta dai repentini cambiamenti d'indirizzo dei tempi. Ma lo scopo principale del Piano è indispensabile per il futuro della Causa e del genere umano. È lo stadio successivo nello sviluppo del divino documento per l'insegnamento vergato dal Centro del Patto. Il Piano darà la misura della nostra determinazione di rispondere alle immense opportunità in questo momento critico dell'evoluzione sociale del pianeta. Il risoluto perseguimento dei suoi obiettivi dichiarati e il pieno conseguimento delle sue mète, commisuratamente alle circostanze di ciascuna comunità nazionale, apriranno la strada ad un degno lancio del ruolo della Fede davanti alle inevitabili sfide che tutta l'umanità dovrà affrontare alla fine di questo fatidico ventesimo secolo che sta rapidamente concludendosi.
Dobbiamo ottenere una massiccia espansione della comunità bahá'í, molto al di sopra di qualunque passata esperienza. Il compito di divulgare il Messaggio alla generalità degli esseri umani in villaggi, cittadine e città dev'essere rapidamente esteso. É una necessità cruciale, perché se ciò non avverrà le laboriosamente erette istituzioni dell'Ordine Amministrativo non avranno le dimensioni necessarie per sviluppare e adeguatamente dimostrare la loro intrinseca capacità di provvedere agli urgenti bisogni dell'umanità nell'ora della più intensa disperazione. A questo proposito la reciprocità fra insegnamento e amministrazione deve essere pienamente compresa e ampiamente evidenziata, perché l'uno rafforza l'altra. I problemi della società che influenzano la nostra comunità e quelli che logicamente nascono nel suo interno, siano essi sociali, spirituali, economici o amministrativi, saranno risolti se i nostri numeri e le nostre risorse si moltiplicheranno e se a tutti i livelli della comunità gli amici acquisteranno la capacità, la disponibilità, il coraggio e la determinazione necessari per obbedire alle leggi della Fede, applicarne i principi e amministrarne gli affari in conformità con i precetti divini.
Il nuovo Piano verte su un triplice tema: accrescere la vitalità della fede dei singoli credenti, aumentare di molto le risorse umane della Causa e promuovere il corretto funzionamento delle istituzioni Bahá'í locali e nazionali. Questo varrà a puntualizzare i requisiti del successo, mentre le molteplici mète del Piano verranno perseguite in questi tempi burrascosi...
La preparazione degli amici e i loro sforzi, mediati da un serio studio personale volti ad acquisire conoscenza della Fede, applicarne i principi e amministrarne gli affari, sono indispensabili allo sviluppo delle risorse umane necessarie al progresso della Causa. Ma la conoscenza da sola non basta; è vitale che l'addestramento sia fatto in modo da ispirare amore e devozione, da favorire la fermezza nel Patto, da indurre gli amici a partecipare attivamente al lavoro della Causa e a prendere valide iniziative per promuoverne gli interessi. Sforzi particolari per attrarre nella Fede persone di capacità contribuiranno inoltre a fornire quelle risorse umane che in questo momento sono tanto necessarie. Inoltre questo impegno stimolerà e rafforzerà la capacità delle Assemblee Spirituali di affrontare le loro pesanti responsabilità.
Il corretto funzionamento di queste istituzioni dipende largamente dagli sforzi che i loro membri compiranno per prendere confidenza con i loro doveri e per attenersi scrupolosamente ai principi nel comportamento personale e nella conduzione delle loro responsabilità ufficiali. Di notevole importanza sono anche la risolutezza nel rimuovere qualunque traccia di estraniazione e qualsiasi tendenza settaria tra loro, la capacità di conquistarsi l'affetto e l'appoggio degli amici affidati alle loro cure e di coinvolgere nel lavoro della Causa quanti più individui possibile. Grazie al loro costante sforzo di migliorare le proprie prestazioni, le comunità da essi guidate rifletteranno un modello di vita che darà credito alla Fede e, gradita conseguenza, riaccenderà la speranza fra i sempre più delusi membri della società.
(Ridvan 1993, messaggio della Casa Universale di Giustizia ai Bahá'í del mondo,
"Note Bahá'í, anno 11, n. 5, maggio 1993) [48]È comprensibile che siate inquieto per i metodi d'insegnamento che fanno pressione sulla gente perché dichiari la sua fede in Bahá'u'lláh o che registrano come credenti coloro che, apparentemente, non hanno una reale conoscenza della Fede e del suo Messaggio...
L'insegnamento della Causa ha sempre richiesto saggezza, devozione, entusiasmo, purezza nelle intenzioni ed eloquenza nel parlare. Come gli altri esseri umani, i Bahá'í tendono ad andare agli estremi e pochissime persone hanno il giusto equilibrio nel proprio modo d'agire. Ciò è particolarmente vero nell'insegnamento della Fede. Ad un estremo stanno coloro che bruciano talmente d'amore per la Fede e per la consapevolezza del disperato bisogno che la gente ha del suo Messaggio risanatore, che superano i limiti della saggezza e della discrezione e si smarriscono nell'area del proselitismo. All'altro estremo stanno coloro che sono così cauti nei loro contatti e così preoccupati di non provocare una reazione negativa che non riescono a comunicare l'enorme importanza della Causa o a convincere i loro ascoltatori; infatti, se il messaggero non è entusiasta, come può trasmettere entusiasmo agli altri? Il primo estremo conduce all'errata rappresentazione degli Insegnamenti e provoca disillusione; il secondo ha come risultato il ristagnare della comunità ed il suo fallimento nel compiere il suo dovere fondamentale di comunicare al mondo questo Messaggio datore di vita.
In questo, come in tutti gli aspetti del lavoro della Causa, la soluzione dipende dalla pazienza e tolleranza degli amici verso coloro i cui difetti li preoccupano e dallo sforzarsi - consultandosi con l'Assemblea - di avvicinarsi maggiormente ad un giusto equilibrio, mantenendo il ritmo di lavoro e canalizzando l'entusiasmo dei credenti.
In uno dei suoi messaggi pubblicato a pag. 2 di "Wellspring of Guidance", la Casa Universale di Giustizia dà il seguente consiglio:
"Coloro che si dichiarano Bahá'í dovrebbero essere incantati dalla bellezza degli insegnamenti e toccati dall'amore di Bahá'u'lláh. Non è necessario che chi si dichiara conosca tutte le prove, la storia, le leggi ed i principi della Fede, ma nel corso della dichiarazione devono - oltre a cogliere la scintilla della fede - avere informazioni di base sulle sue Figure Centrali, dell'esistenza di leggi che devono seguire e di una amministrazione cui debbono obbedienza".
Nei decenni appena trascorsi, i Bahá'í del mondo occidentale sono cresciuti abituati a pensare che il processo per cui una persona accetta la Fede richieda lungo tempo e che è impensabile che qualcuno accetti intelligentemente Bahá'u'lláh dopo aver saputo di Lui da pochi minuti. L'esempio a cui si sono abituati può essere questo, ma non è assolutamente universale. Quando la gente in Africa e in altre parti del Terzo mondo accetta in fretta la Fede, i Bahá'í occidentali minimizzano e dicono che quei popoli sono meno istruiti ed hanno poche idee per poterci veder chiaro. Adesso accade lo stesso nei paesi dell'ex Blocco orientale e persone molto istruite accettano la Fede appena ne sentono parlare abbracciandola con entusiasmo, ed approfondiscono rapidamente la loro comprensione dei suoi Insegnamenti leggendo ogni libro Bahá'í su cui possono mettere le mani. Così è chiaro che la recettività della verità spirituale dipende, come Bahá'u'lláh ha detto, dalla purezza di cuore non dall'istruzione o dalla mancanza di essa.
Anche nell'ovest dell'Europa vi sono fra la gente segnali d'una maggiore recettività nei riguardi della Fede, ed alcuni, se avvicinati appropriatamente, sono pronti ad unirsi alla comunità del Più Grande Nome. In questi casi, in cui un individuo sente il Messaggio di Bahá'u'lláh ed è mosso a dichiarare la propria fede, sulla sua strada non si dovrebbero porre ostacoli. Si deve avere molta cura affinché, quando il cuore di una persona è toccato dal potere del Messaggio di Bahá'u'lláh ed ha espresso il suo desiderio d'abbracciare la Fede, il processo d'approfondimento sia quasi immediato. Approfondire la conoscenza del nuovo credente nelle verità della Fede è la parte più vitale dell'insegnamento; ma l'approfondimento non è semplicemente impartire conoscenza - richiede anche di impregnare l'anima della persona con l'amore di Bahá'u'lláh in modo che la sua fede possa crescere giorno per giorno ed egli divenga un incrollabile credente.
Nella seguente dichiarazione, Shoghi Effendi consiglia all'insegnante Bahá'í d'anticipare il processo d'approfondimento per un individuo attratto dalla Fede:
(L'insegnante bahá'í) valuti la misura della recettività del suo interlocutore e decida egli stesso quale dei due metodi d'insegnamento, diretto o indiretto, sia più idoneo a fargli comprendere la vitale importanza del Messaggio Divino e a indurlo a unire i suoi destini a quelli di coloro che vi hanno già aderito. Ricordi l'esempio di 'Abdu'l-Bahá e le Sue costanti esortazioni a usare tali gentilezze verso quel ricercatore e ad esemplificare lo spirito degli insegnamenti che si spera di infondere in lui a tal segno, che egli senta spontaneamente l'impulso di aderire a quella Causa che include tali insegna- menti. All'inizio si astenga dall'insistere su quelle leggi e osservanze che impongono uno sforzo eccessivo alla sua fede neonata; sia paziente, discreto, ma deciso, nel prendersi cura di lui, finché egli non giunga a piena maturità e lo aiuti a proclamare la sua completa accettazione di tutto ciò che Bahá'u'lláh ha disposto. E appena quegli sia pervenuto a tale stadio, lo presenti ai suoi confratelli e s'adoperi perché - frequentando costantemente la comunità e partecipando attivamente alle attività locali - anch'egli partecipi all'arricchimento della sua vita, al progresso dei suoi compiti, al consolidamento dei suoi interessi e al coordinamento delle sue attività con quelle delle altre comunità. Non sia pago finché non abbia infuso nel suo figliolo spirituale un così profondo ardore da indurlo a levarsi spontaneamente anch'egli per dedicare le proprie energie al risveglio di altre anime e alla difesa delle leggi e dei principi stabiliti dalla nuova Fede.
("L'Avvento della Giustizia Divina", Casa Editrice Bahá'í, Roma 1986, p. 40)
Da queste parole del Custode possiamo vedere che le doti di saggezza, incoraggiamento, convinzione e pazienza, sono tutte richieste, e che queste devono essere in sintonia con la reazione mostrata dall'interlocutore. Vediamo anche che il processo di approfondimento continua a lungo dopo che il nuovo credente è entrato a far parte della comunità bahá'í.
(30 giugno 1993, scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a un credente) [49]
Note: I numeri in parentesi quadra che seguono ogni estrazione corrispondono ai numeri degli estratti nella compilazione allegata.
1Lettera del 25 giugno 1953 scritta da Shoghi Effendi, pubblicata nel libro “ Citadel of Faith: Messages to America 1947-
1957” (Wilmette: Bahá’í Pubblishing Trust, 1980), p. 117 ?18? ( Nella versione pubblicata in America la data è 18 luglio 1953). Citata in “Insegnamento delle masse” p. 22.
2 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo.?45?
3 Vedi estratto ?2?5 Lettera del 31 agosto 1987 scritta dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo ?39?
6 Lettera del 30 giugno 1952 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Nazionale ?17?
7 Messaggio di Naw Rúz (1979), dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo ?32?; vedi anche estratti ?34? e ?44?
8 Vedi estratto ?41?9 Lettera del 12 settembre 1991 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [46]
10 Messaggio di Ridvan 1987, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [38]
11 Vedi estratto [44]13 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi, ad una lettera del 12 agosto 1941 scritta a suo nome, cf. "Messages to America; Selected Letters and Cablegrams Addressed to the Bahá'ís of North America, 1932-1946" (Wilmette: Bahá'í Publishing Committee, 1947), p. 51 [6]
14 Vedi estratto [40]15 Messaggio del 27 dicembre 1985, dalla Casa Universale di Giustizia alla Conferenza dei Consiglieri Continentali [36]
16 Vedi estratti [4] e [13]17 Lettera del 5 ottobre 1953 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [19]
18 Vedi estratto [24]20 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
21 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
22 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
23 Vedi estratti [35], [44] e [47]24 Lettera del 18 febbraio 1932, scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [2]
25 Messaggio di Ridvan 1989, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [44]
26 Vedi estratti [16] e [40]28 Lettera del 19 Mirza 1954 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Locale [20]
29 Vedi estratto [8]31 Lettera del 19 Mirza 1944 scritta a nome di Shoghi Effendi ad una sessione di una Scuola Invernale Bahá’í [9]; vedi anche estratto [11]
32 Lettera del 25 Mirza 1949 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [14]
33 Lettera de 30 giugno 1993 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un credente [49]
34 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
35 Vedi estratto [40]36 Lettera del 13 luglio 1964 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance: Messages 1963-1968” ( Wilmette: Bahá’í Publishing Trust, 1976), pp.31-33 [23]
37 Lettera del 2 febbraio 1966 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali impegnate nell’insegnamento alle masse [25]
38 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
39 Lettera del 17 aprile 1981 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali [35]
40 Lettera del 13 Mirza 1944 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [10]
41 Messaggio della Casa Universale di Giustizia alla Conferenza di Palermo, agosto 1968, cf. "Messages from the Universal House of Justice, 1968-1973" (Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1976), p. 12 [28]
42 Messaggio di Ridvan 1990 dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
43 Lettera dell’11 maggio 1934 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [5]
44 Lettera del 4 maggio 1942 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un credente [7]
45 Lettera del 20 dicembre 1932 scritta a nome di Shoghi Effendi ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [3]
46 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera del 29 Mirza 1945 scritta a suo nome ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [12]
47 Poscritto di pugno di Shoghi Effendi ad una lettera del 12 agosto 1957 scritta a suo nome ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [22]
48 Vedi estratto [30]49 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
50 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’i del mondo [45]
51 Vedi estratto [32]52 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
53 Lettera del 2 febbraio 1966 scritta dalla Casa Universale di Giustizia alle Assemblee Spirituali Nazionali impegnate nell’insegnamento alle masse [25]
54 Lettera del 16 aprile 1981 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia a tutti i Comitati Continentali Pionieri [34]
55 Messaggio di Naw-Rúz 1979, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [32]
56 Vedi estratto [36]58 Lettera del 13 luglio 1964 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance”, pp.31-33 [23]
59 Vedi estratto [26]60 Lettera dell’11 agosto 1988 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un credente [41]
61 Lettera del 25 maggio 1975 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali [31]
62 Vedi estratto [29]64 Lettera del 13 novembre 1986 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [37]
65 Messaggio di Ridvan 1990, dalla casa Universale di Giustizia ai bahá’í del mondo [45]
66 Vedi estratto [37]67 Lettera del 31 ottobre 1967 scritta dalla Casa Universale di Giustizia a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali, cf. “Wellspring of Guidance”, pp. 124-5 [26]
68 Vedi estratto [48]69 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
70 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
71 Messaggio di Ridvan 1990, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [45]
72 Messaggio di Naw-Rúz 1979, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [32]
73 Messaggio di Ridvan 1993, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [48]
74 Lettera del 1 novembre 1988 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [42]
75 Messaggio di Ridvan 1988, dalla Casa Universale di Giustizia ai Bahá’í del mondo [40]
76 Lettera del 9 febbraio 1989 scritta a nome della Casa Universale di Giustizia ad un’Assemblea Spirituale Nazionale [43]
77 Lettera dell’8 dicembre 1967 scritta dalla Casa Universale di Giustizia ad un credente, cf. “Wellspring of Guidance”, pp. 133-4 [27]
78 Ibid., p. 134 [27]79 Lettera del 24 settembre 1924 scritta da Shoghi Effendi ai Bahá'í dell'America, "Bahá'í Administration: Selected Messages 1922-1932" (Wilmette: Bahá'í Publishing Trust, 1974), p. 67 [1]